Tigelliera elettrica, la soluzione pratica per gustare una specialità emiliana in casa

La tradizione delle tigelle in Emilia è una parte importante della cucina regionale italiana e una delle specialità più amate e apprezzate in tutto il paese. Le tigelle sono una sorta di focaccia tonda, realizzata con farina di frumento, strutto, latte e lievito, e cotte in una tigelliera, una padella di terracotta tipica della regione. Le tigelle sono solitamente servite calde, tagliate a metà e farcite con una vasta gamma di ingredienti, tra cui prosciutto crudo, salame, formaggi, verdure e salse. Sono spesso accompagnate da un bicchiere di lambrusco, un vino frizzante e leggermente acidulo prodotto nella stessa regione. Questa prelibatezza è così amata in Italia che è possibile trovarla nei ristoranti di tutto il paese, e spesso viene servita come antipasto o spuntino. Ma le tigelle sono anche facili da preparare a casa, purché si abbia una tigelliera. Per fare le tigelle in casa, basta mescolare gli ingredienti e impastare per ottenere una consistenza morbida e elastica. Dopo un breve periodo di riposo, l’impasto viene diviso in piccole porzioni, che vengono stese e cotte in una tigelliera. In questo modo, è possibile gustare la deliziosa specialità emiliana senza dover necessariamente recarsi in un ristorante. In sintesi, le tigelle sono una specialità tipica della cucina emiliana e una delle migliori specialità tipiche italiane, apprezzate in tutto il paese. Sono facili da preparare a casa, utilizzando una tigelliera, e possono essere farcite con una vasta gamma di ingredienti. Se non avete ancora assaggiato le tigelle, vi consiglio vivamente di farlo al più presto! Esistono diversi tipi di tigelliere, o padelle per cucinare le tigelle, che possono variare per forma, dimensione, materiale e metodo di cottura. La tigelliera tradizionale è fatta di terracotta e ha una forma rotonda con un bordo alto, spesso decorato con motivi geometrici o floreali. La cottura avviene direttamente sulla fiamma del fornello, su entrambi i lati della padella, fino a quando le tigelle diventano croccanti e dorati. Esistono anche tigelliere in ghisa o in alluminio, che possono essere utilizzate su una piastra elettrica o a gas, su un barbecue o su una griglia. Queste tigelliere hanno spesso una forma quadrata o rettangolare e sono più resistenti e durature rispetto alle padelle di terracotta. Inoltre, ci sono anche tigelliere moderne in acciaio inox o in materiali antiaderenti, che sono facili da pulire e da usare. Queste padelle possono essere utilizzate sia su fornelli a gas che su piani di cottura elettrici, ma spesso richiedono una cottura a bassa temperatura per evitare di bruciare le tigelle. In sintesi, esistono diversi tipi di tigelliere disponibili sul mercato, a seconda delle preferenze personali e dei metodi di cottura preferiti. La tigelliera tradizionale di terracotta rimane comunque la scelta preferita di molti appassionati della cucina emiliana. Come preparare le tigelle con la tigelliera La tigelliera è una padella di terracotta o di altro materiale utilizzata per cucinare le tigelle, una specialità gastronomica tipica dell’Emilia-Romagna. Ecco come utilizzare la tigelliera per preparare delle deliziose tigelle: Preriscaldare la tigelliera: prima di iniziare a cucinare le tigelle, è importante preriscaldare la tigelliera a fuoco medio-alto per circa 10 minuti. In questo modo, la padella si riscalda uniformemente e le tigelle cuoceranno in modo omogeneo. Preparare l’impasto per le tigelle: l’impasto per le tigelle può variare a seconda delle ricette, ma di solito è fatto di farina, acqua, latte, strutto e lievito. Lasciare riposare l’impasto per circa 30 minuti. Stendere l’impasto: prendere una piccola quantità di impasto e stenderlo con un mattarello sulla superficie della tigelliera, formando una sfoglia sottile e tonda, di circa 3-4 millimetri di spessore. Cottura delle tigelle: cuocere le tigelle sulla tigelliera calda per circa 2-3 minuti per lato, finché non diventano dorati e croccanti. Farcire le tigelle: una volta cotte, tagliare le tigelle a metà e farcirle con i propri ingredienti preferiti, come salumi, formaggi, verdure, salse e molto altro ancora. Gustare le tigelle: servire le tigelle calde e gustarle accompagnate da un bicchiere di vino locale come il Lambrusco. Per evitare di bruciare le tigelle, è importante mantenere una temperatura costante sulla padella durante la cottura. Inoltre, la tigelliera deve essere pulita accuratamente dopo ogni utilizzo, evitando di usare prodotti chimici aggressivi o spugne abrasive che potrebbero rovinare la superficie della padella. Come si pulisce la tigelliera in ghisa? La tigelliera in ghisa è un’ottima scelta per cucinare le tigelle, in quanto la ghisa è un materiale resistente e duraturo che consente di ottenere un calore uniforme e di mantenere la temperatura per un lungo periodo di tempo. Tuttavia, la pulizia della tigelliera in ghisa richiede alcune accortezze per preservarne la qualità e la durata nel tempo. Ecco come pulire la tigelliera in ghisa: Lasciare raffreddare la tigelliera: dopo la cottura delle tigelle, lasciare raffreddare la tigelliera in ghisa prima di pulirla. Non immergere mai la tigelliera calda in acqua fredda o la ghisa potrebbe rovinarsi. Rimuovere eventuali residui: utilizzare una spatola o un raschietto per rimuovere eventuali residui di impasto o di cibo rimasti sulla superficie della tigelliera. Non utilizzare mai detersivi o spugne abrasive, che potrebbero danneggiare la patina protettiva sulla superficie della ghisa. Pulire con acqua calda: utilizzare solo acqua calda per pulire la tigelliera in ghisa. Evitare l’uso di detersivi o saponi che potrebbero danneggiare la patina protettiva sulla superficie della ghisa. Asciugare la tigelliera: asciugare bene la tigelliera con un panno o un tovagliolo in modo da evitare la formazione di ruggine sulla superficie della ghisa. Proteggere la tigelliera: per proteggere la tigelliera in ghisa dalla ruggine e dalla corrosione, utilizzare un po’ di olio alimentare e distribuirlo uniformemente sulla superficie della tigelliera. Seguendo queste semplici precauzioni, la tigelliera in ghisa può durare a lungo e continuare a offrire risultati eccellenti nella preparazione delle tigelle. Quali sono i punti di forza di una tigelliera elettrica? La tigelliera elettrica è un dispositivo che permette di cucinare le tigelle in modo rapido e semplice. Tra le caratteristiche principali della tigelliera elettrica ci sono: Numero di posti: a seconda del modello, la tigelliera elettrica può avere un … Leggi tutto

Il gelsomino: la pianta perfetta per un balcone con fioritura ad effetto

Il gelsomino è una pianta che fa parte della famiglia delle oleacee, di tipo rampicante, con origine nell’America del Sud. A seconda della specie di gelsomino, possiamo avere delle piante con fusti sottili di tipo rampicanti o che possono ricadere verso il terreno. Le sue foglie sono molto piccole, di un colore verde brillante, e la sua fioritura avviene generalmente in primavera, quando tra le foglie fanno capolino i caratteristici fiori bianchi dalla forma a stella e dal profumo molto intenso. Alcune specie particolari possono avere i fiori di colore giallo crema o rosa chiaro. È una pianta che ha un colore molto vivace non appena fiorisce, grazie al contrasto delle foglie verde brillante e i fiori bianchi, e, grazie all’incantevole profumo, è perfetta per arredare un balcone e renderlo ancora più vivo, specialmente durante la primavera e l’estate. Nelle prossime righe vedremo meglio nel dettaglio come curare la pianta durante il periodo della fioritura e come fare in modo che quest’ultima avvenga nel modo perfetto per decorare al meglio il nostro balcone.   Fioritura del gelsomino: le cure Per fare in modo che il gelsomino produca sempre più fiori colorati e profumati ogni stagione, è opportuno potare i fusti della pianta che hanno prodotto i fiori durante l’ultima stagione in autunno. Questo permetterà di migliorare notevolmente la fioritura dell’anno dopo e di dare alla pianta una forma armoniosa durante il periodo invernale. Inoltre, per fare in modo che fiorisca nel migliore dei modi, è opportuno tenere la pianta al riparo da correnti di aria fredda, anche se è parzialmente in grado di resistere, e di conservarla quanto più possibile in un luogo soleggiato. Dove l’inverno è molto rigido, però, è meglio coltivare la pianta in un luogo chiuso, per essere sicuri di non comprometterne la fioritura e, nel caso siano presenti correnti di aria fredda, riparare le radici con un composto di foglie secche per impedire al terriccio di gelare. In questo modo eviteremo di comprometterla.   La coltivazione e il mantenimento della fioritura Per fare in modo che la pianta cresca sana e forte è necessario fornirle una grande quantità d’acqua fin quando non avrà attecchito bene. Una volta adulta non sarà necessario innaffiarla con frequenza, in quanto sopporta molto bene la siccità. Durante l’inverno sono sufficienti le acque piovane, mentre durante l’estate e nei periodi di grande siccità è necessario innaffiarla almeno 2 volte a settimana. Per fare in modo che fiorisca nel migliore dei modi è necessario inoltre fornire alla pianta un terriccio morbido e ricco di sostanze nutritive organiche. Non è indispensabile concimarla, ma per migliorare la fioritura è possibile somministrare del concime organico a lenta cessione durante la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Per avere un effetto scenico importante con una pianta stabile e ricca di fiori vi consigliamo, inoltre, di fornirle un sostegno verticale stabile. Essendo la pianta rampicante tenderà a seguire il sostegno, che darà così un aspetto ordinato e permetterà ai piccoli rami con i fiori di scendere in modo naturale verso il basso. In questo modo avremo l’effetto di un gelsomino rigoglioso e profumato perfetto per il nostro balcone. Se siete interessati a scoprire maggiori dettagli relativi ai gelsomini o vi consigliamo di visitare il sito web solopiante.it. Qui potrete trovare moltissime informazioni approfondite relative al gelsomino e alla sua cura, con la possibilità di acquistare gelsomini online a prezzi realmente vantaggiosi in pochi semplicissimi click dal vostro divano.  

Lucidatrici per auto a batteria: scegli quali per ottenere grandi risultati!

Gli appassionati di auto trascorrono la maggior parte del loro tempo libero cercando di riparare i propri veicoli nel miglior modo possibile. Non è solo la manutenzione del motore, ma anche la pulizia dell’auto. Ecco perché sono nati accessori speciali, che ti permettono di ottenere grandi risultati in poco tempo.   Ci sono molti modelli di lucidatrici orbitali a batteria oggi sul mercato progettati per far brillare le superfici in modo molto più efficiente di quello che possiamo ottenere a mano. Qui sotto elencheremo le migliori lucidatitrici orbitanti. Quindi puoi scegliere tra modelli più piccoli, come la mini lucidatrice cordless premium, e altri, come la lucidatrice orbitale casuale cordless ad alta efficienza.   Lucidatrice a batteria Einhell Einhell offre quattro diverse lucidatrici per auto alimentate a batteria. Sono modelli resistenti con impugnature ergonomiche e motori ad alte prestazioni. Uno dei principali vantaggi è l’efficienza energetica, che ci permette di lucidare l’intera superficie dell’auto con una sola carica.   Attenzione però, alcuni modelli non hanno incluso batteria e caricabatteria quindi al prezzo del macchinario va aggiunto l’acquisto della batteria. Queste informazioni sono chiaramente riportate sia sulla pagina web del sito della casa produttrice.   Mini lucidatrice a batteria Spta Spta sono di dimensioni ridotte e hanno un ottimo rapporto qualità/prezzo. Adatta a qualsiasi tasca, sono ergonomiche e abbastanza resistenti da durare nel tempo e non crollare dopo un uso più intenso. Inoltre, in ogni confezione sono presenti numerosi accessori per rendere l’utilizzo più flessibile. I modelli variano nelle dimensioni da 3″ a 7″. Possono essere afferrati con una mano, permettendoci di raggiungere facilmente qualsiasi punto della superficie del veicolo. L’unico difetto del catalogo Spta è che non ci sono modelli più grandi.   Lucidatrice a batteria Milwaukee Quando si parla di lucidatrici per auto a batteria Milwaukee, ci si riferisce innanzitutto al modello M18 Fuel. A tutti gli effetti, è una vera lucidatrice a batteria, molto potente e facile da usare. Non si notano particolari svantaggi, anche se sarebbe stato preferibile un’impugnatura mobile e non è troppo fissa. Dovendo utilizzare una lucidatrice a batteria con due mani può essere più difficile raggiungere determinati punti della superficie dell’auto.   I prezzi sono nella media e la qualità costruttiva è decisamente molto buona. Viene scelto un buon materiale, buona l’efficienza energetica, che ci garantisce una buona autonomia. Con una singola carica, si può levigare l’intera macchina senza problemi.       Lucidatrice a batteria Parkside Le lucidatrici per auto a batteria Parkside si distinguono per la loro economia, soprattutto per il pubblico amatoriale. Coloro che vogliono godersi il divertimento di lucidare la propria auto troveranno questa lucidatrice un’ottima opzione per un prezzo accessibile e una buona qualità complessiva. I materiali sono robusti e il motore è molto efficiente.   Il vero difetto è che non ci sono schede più grandi dei supporti standard che abbiamo trovato. Allo stesso tempo, sono disponibili vari accessori per rendere l’utilizzo più flessibile e adatto a diverse superfici.   Lucidatrice a batteria Bosch Bosch è un vero garante nel campo degli utensili per auto, ed è entrata in campo con una lucidatrice per auto a batteria davvero preziosa. Ha una grande autonomia e può essere tenuto con una mano. La sua caratteristica principale è la presenza di tre dischi rotanti, in grado di raggiungere anche superfici con angoli minimi e massimi.   L’esistenza di tre dischi presenta sia vantaggi che svantaggi: le ridotte dimensioni dei dischi non sono adatte a chi cerca una lucidatrice che possa lavorare su grandi superfici in poco tempo.   Lucidatrice per auto a batteria Makita Accanto alla lucidatrice per auto cablata di Makita possiamo trovare una nuova lucidatrice modello LXT alimentata a batteria ad alte prestazioni. Da un punto di vista costruttivo, non abbiamo riscontrato alcun vero difetto. È ben fatto, ha una buona autonomia ed è realizzato con materiali di qualità. Come prodotto, è davvero prezioso e un’ottima opzione per tutto il pubblico.   Attenzione: non ci sono accessori. La lucidatrice è senza batterie e caricatori e senza altri componenti secondari. Pertanto, al momento dell’acquisto, è importante valutare anche tutti i costi extra che andranno affrontati.   Lucidatrice Flex Battery Flex offre una gamma di lucidatrici alimentate a batteria per auto a binario casuale. Sono prodotti premium e offrono prezzi che non sono accettabili per tutte le tasche. Ecco perché lo consigliamo a chi necessita di strumenti professionali con lunga durata e prestazioni eccellenti. Rapporto qualità-prezzo, tutte e tre le lucidatrici hanno un costo commisurato a quello che offrono ai loro clienti.   I tre modelli differiscono anche per le dimensioni. Possiamo scegliere tra modelli con diametro massimo di 160 mm e modelli con diametro massimo di 80 mm.   Mini lucidatrice a batteria Rupes (pro e contro) La mini lucidatrice per auto a batteria Rupes si distingue per la sua estrema qualità, che fa di questo prodotto un vero top di gamma nella lucidatura. Ha una buona autonomia ed è uno strumento versatile che può essere utilizzato sia come lucidatrice che come levigatrice. Tra gli attrezzi più piccoli del settore, è facile da manovrare e leggero, permettendoti di raggiungere con facilità anche i punti più difficili.       Lucidatrice a batteria DeWalt (pro e contro) DeWalt offre due lucidatrici per auto alimentate a batteria che presentano sottili differenze l’una dall’altra. Ciò che li differenzia è la produzione di alta qualità e il prezzo che consente di posizionare questi prodotti nella fascia media del mercato. Utilizzano un potente ed efficiente motore brushless e sono dotati di doppia impugnatura, con impugnatura e maniglia, per un utilizzo in tutta sicurezza e senza pericoli.   Sono perfette come lucidatrici per superfici più grandi. In un caso abbiamo un diametro massimo di 180mm, mentre l’altro modello ha un diametro di 125mm.     Lucidatrice a batteria Mirka Ultima ma non meno importante è la lucidatrice per auto a batteria del marchio Mirka. L’azienda offre tre diversi modelli che possono essere acquistati con o senza batterie. Sono prodotti di fascia alta, con un prezzo superiore … Leggi tutto

Stufe ad accumulo di calore, caratteristiche e guida alla scelta

Le stufe ad accumulo di calore sono sistemi prodotti con materiali che accumulano tantissimo calore, e forniscono un’irradiazione lenta e costante di calore sano. Come funzionano Durante la combustione del materiale carburante, i fumi emanati dal fuoco passano all’interno di un percorso realizzato con materiale refrattario che accumula calore, e rilasciano tutto il calore accumulato. Il calore viene rilasciato in maniera lenta e ostante, riscaldando l’ambiente per molte ore anche una volta spento il fuoco. I materiali con cui viene realizzato il percorso refrattario possono occupare tutto il corpo della stufa, oppure farlo solo parzialmente. Un materiale refrattario molto usato per la camera di accumulo è la maiolica, dall’alto potere di trattenimento del calore. Assorbono calore tantissimo durante la combustione e successivamente lo rilasciano per molte ore anche a stufa spenta. Oltre alla camera di accumulo in ceramica però, serve un sistema interno che permetta tutto questo: uno elemento importante è il girofumi, oppure piastre realizzate in materiale refrattario. Cos’è e come funziona il girofumi Il girofumi è un componente centrale delle stufe ad accumulo di calore, ed è realizzato utilizzando materiali refrattari con grande capacità di calore. Il girofumi realizza un percorso in cui viene forzato il ricircolo dei fumi caldi, che termina con un collegamento alla canna fumaria. Durante il percorso dei fumi caldi, il girofumi raccoglie tutto il calore prodotto e lo emana in maniera lenta nel tempo per molte ore anche a stufa spenta. Alcune stufe ad accumulo di calore arrivano ad emanare calore fino a 12 ore dal loro avvio. La forma del girofumi può essere diversa a seconda di come viene realizzato, a serpentina oppure ad anelli sovrapposti. La forma ad anelli sovrapposti è la più utilizzata in caso di stufe piccole o nei camini realzzati con struttura verso l’alto. Quali vantaggi ci sono nell’uso di stufe a accumulo di calore? Il vantaggio maggiore sta nel fatto di riscaldare anche a fuoco spento. Quindi ambienti sempre riscaldati con dei ricambi di legna combustibile molto minore rispetto alle stufe a legna tradizionali. Nel caso di stufe ad accumulo che riscaldano per 12 ore a ricarica, bastano 2 ceste di legna per avere 24 ore di riscaldamento costante. Il secondo vantaggio, ma non meno importante è il comfort del calore radiante. A differenza del calore covettivo delle stufe a pellet, riscalda anche le superfici come pavimenti e pareti, non solo l’aria in maniera da distribuirsi nella stanza in maniera omogenea. Questà produzione di calore uniforme che si crea tra pavimento e soffitto garantisce un comfort termico senza pari. Questo tipo di calore permette di avere l’ambiente e il corpo riscaldato anche con una temperatura effettivamente più bassa. Il calore radiante è benefico per il nostro corpo umano. Vediamo quali sono le caratteristiche e le differenze tra stufe pellet e in ghisa. La stufa ad accumulo di calore, producendo calore irradiato non smuove l’aria negli ambienti ed evita che la polvere rilasciata o smossa possa dare problemi alle vie respiratorie(tosse, reazioni allergiche) e stabilizza l’umidità dell’ambiente con vantaggi ideali per la nostra gola, che non si secca quasi mai. Inoltre non raggiunge mai temperature alte sulle superfici della stufa, che possono entrare in contatto con animali o bambini, dando quindi un punto di sicurezza in più nelle nostre case. Ci sono alcuni casi in cui si parla di stufe ad accumulo anche in caso di stufe realizzare con piccole camere di combustione e realizzate in metallo. In realtà nel medioevo le prime stufe ad accumulo avevano dei volumi molto ampi. Questo è il segreto per avere un accumulo eccezionale, più è grande il corpo stufa più grande sarà il girofumi per il ricircolo dell’aria calda, maggiore sarà l’accumulo di calore e quindi le ore di irradiazione continua anche a stufa spenta. Le stufe ad accumulo di calore garantiscono 12 ore di calore continuo, come se la stufa fosse ancora accesa, con il calore emanato in tutto l’ambiente e non solo in prossimità della stufa stessa.

Stufa a legna a lunga autonomia: caratteristiche e vantaggi per l’ambiente e la nostra salute

Al giorno d’oggi si sa quanto è importante il connubio energia riscaldamento e scelta ecosostenibile, per dare equilibrio ad un comfort abitativo e ad un riscaldamento adeguato nelle nostre abitazioni senza andare ad intaccare l’equilibrio ambientale e il riscaldamento globale, già messo a dura prova da altri fattori.In quest’ottica la scelta di stufe a legna moderne significa allinearsi a questo approccio “ambientale”, e a quanto pare in questo ultimo periodo questo tipo di stufe a biocombustibile stanno avendo un grande incremento di vendite. La struttura, la diffusione del calore strutturata per irradiamento, convenzione(buone in questo senso le stufe a legna ventilate) e conduzione, fanno delle stufe a legna a lunga autonomia un sistema di riscaldamento dal comfort elevato, resa termica soddisfacente, insieme ad un basso consumo e basse emissioni di gas serra. Le stufe a legna possono essere di rivestimenti diversi, esistono quelle in ghisa, in acciaio, rivestite in cotto, in pietra ollare, in ceramica smaltata oppure in maiolica con decorazioni. Quando parliamo di stufa a legna descriviamo una camera di combustione chiusa con ingresso forzato dell’aria che regola e rallenta la combustione riprendendo l’energia di cui necessita per trasformarla in calore ad emissione. Quali sono i vantaggi dello scegliere una stufa a legna a lunga autonomia? Notevole risparmio di combustibile; Massimo rispetto dell’equilibrio dell’ambiente e della nostra salute: la legna è un materiale ecologico, il calore delle stufe a legna fa bene, diversamente dai riscaldamenti artificiali a petrolio ad esempio; Autonomia di lunga durata in termini di riscaldamento; Non serve corrente elettrica, quindi nessuna interruzione improvvisa del riscaldamento; Riduzione di fumi ed emissioni di gas all’esterno, per via del sistema a doppia combustione; Mantenimento costante dell’umidità nell’ambiente in fase di combustione; Manutenzione ridotta al minimo. Serve soltanto svuotare costantemente il cassetto della cenere, e mantenere i tubi puliti una volta ogni anno; Alternativa alla cucina tradizionale, sfruttando le braci delle stufe a legna con forno; Reperimento più semplice del combustibile naturale come la legna; Regolazione di calore controllata, grazie alla valvola collegata alla camera di combustione chiusa E gli svantaggi? Necessita di progettazione della canna fumaria e del comignolo per un funzionamento continuo ed ottimale. Si può collegare ad una canna precedentemente usata da un vecchio camino tradizionale; Accensione non semplice in quanto manuale; Necessità di spazi per mantenere stoccato un quantitativo adeguato di legna combustibile; Costa di più di una stufa a pellet; Consigli sull’uso corretto e ottimale delle stufe a legna Le stufe a legna devono essere ben posizionate, e devono avere le dimensioni adeguate agli ambienti che vanno a riscaldare e dove vengono installate. Per questo è bene lasciarsi consigliare da esperti sul modello adeguato da scegliere.Una combustione lenta e un tiraggio della canna fumaria forte causa depositi di fuliggine nell’impianto, quindi sarebbe meglio evitarlo.La legna utilizzata dovrebbe avere una percentuale di umidità sotto al 20 percento per avere la resa ottimale.Evitare l’uso di legna trattata, laccata, verniciata o laminata, e non usare materiali che andrebbero normalmente nella spazzatura.Come quantitativo ideale di legna, ne servono 1 chilo o un chilo e mezzo per riscaldare una massa di 100 chilogrammi di stufa.Le migliori stufe a legna sono quelle rotonde, rispetto a quelle rettangolari a parallelepipedo, perché occupano uno spazio più ridotto e distribuiscono meglio il calore per via della forma a cilindro, che si adatta meglio al movimento circolatorio dell’aria calda. Quanto può costare mediamente una stufa a legna? La forbice di prezzo è molto ampia e si va dalla scelta di stufe economiche fino a brand più prestigiosi. Sconsigliamo l’acquisto di stufe a legna usate, in quanto non si può mai valutare le ore di usura a cui sono venute incontro(anche le stufe hanno una vita e più ore hanno lavorato più sono “anziane”). Maggiore è la qualità del brand e delle caratteristiche della stufa, minori saranno le possibilità di trovare offerte particolari o sconti. Il prezzo di una stufa a legna varia tra i 200 euro e può arrivare anche a 5000 euro. Si può ottenere una detrazione fiscale per ristrutturazione o riqualificazione energetica acquistando la stufa a legna a lunga autonomia nell’ottica degli incentivi per la ristrutturazione edile degli edifici o la riqualificazione energetica degli stessi. E tu hai deciso già quale modello scegliere?

Ceppo Coltelli Victorinox: sono veramente i migliori e più professionali?

Coltelli da Cucina Professionali Victorinox scopriamo di più Quando sentiamo il nome Victorinox subito viene in mente il coltellino svizzero multiuso che ci toglie d’impaccio quando abbiamo bisogno di un utensile al volo(forbice, lima per le unghie, apribottiglie, cacciavite) e che nell’immaginario collettivo è sinonimo di coltello multi utensile.  Molti forse non sanno(oppure si, lo sapete?) che l’azienda Svizzera produce da anni anche set di coltelli da cucina professionali di alta qualità, per la felicità di chef e amanti della cucina e dell’avere sempre gli strumenti migliori quando si deve preparare qualche piatto speciale. In questo approfondimento andiamo proprio a vedere di cosa si tratta, e che tipi di coltelli da cucina produce la Victorinox, per aiutarti nella scelta. Seguitemi!   Victorinox, nascita e cenni storici L’azienda Victorinox produce coltelleria e utensili di qualità fin dal 1884, ed ormai anche il brand è un sinonimo di coltello multiuso nella testa di tutti noi.Produce cinque tipologie di prodotti: il leggendario Swiss Army Knife, coltelli casalinghi e professionali, ma anche accessori di lifestyle come orologi, profumi e valigie.La Victorinox è nata a Ibach in Svizzera, per mano di Karl Elsener, nel 1884, e dl 1891 il primo passo è una fornitura di coltelli per l’Esercito Svizzero. Nel 1897 nasce il mito dello Swiss Army Knife, il coltellino multiuso che tutti conosciamo. Nel 1909 viene registrato il nome Victoria come nome dell’azienda, con il logo con la croce e lo scudo, e nel 1921 con l’invenzione dell’acciaio Inox, c’è una svolta epocale nel campo della coltelleria e L’azienda per questo fonde i due termini, creando il nome iconico Victorinox. Ceppo Victorinox, caratteristiche della linea di coltelli professionali La collezione di coltelli professionali da cucina Victorinox è una selezione di alta qualità che l’azienda svizzera ha creato specificatamente per gli chef, ma anche per per gli aspiranti Masterchef! La Victorinox produce coltelli da tavola e da cucina che richiedono poca o nulla manutenzione, coltelli di design e materiali selezionati per una durevolezza senza pari. I ceppi per coltelli Victorinox sono il vanto di tutti gli amanti della cucina di design e di alta qualità. Qual è il miglior modo di scegliere utensili e attrezzature da cucina top quality?   Una buona idea è scoprire quali utensili sono necessari per una solida attrezzatura di base affidandosi a esperti esperti per suggerimenti ad hoc per noi. Con un set di coltelli o un ceppo per coltelli di Victorinox, sei sempre perfettamente attrezzato. Caratteristiche del ceppo coltelli di Victorinox Solida dotazione di base: con un set di coltelli selezionato in modo intelligente, sei pronto per tutte le attività ai fornelli e al bancone della cucina e ben posizionato per qualsiasi cosa in cucina. Hai tutti i tuoi migliori aiutanti al tuo fianco e una combinazione selezionata disponibile sempre a portata di mano. Disposizione chiara: un ceppo per coltelli compatto garantisce uno mantenimento organizzato ed ordinato. Protegge i coltelli dalla polvere e dall’abrasione che si creano nei cassetti della tua cucina quando si sfregano contro altri utensili. Ogni cosa ha il suo posto sicuro e i coltelli sono sempre a portata di mano e pronti per l’uso. Facile distinzione: i manici colorati portano colore in cucina e conferiscono a ogni coltello la propria identità. Presto sarai in grado di sapere a colpo d’occhio di cosa hai bisogno e tirerai fuori l’aiutante giusto dal ceppo dei coltelli in un attimo. Attraente colpo d’occhio: materiali di alta qualità, ottima fattura e design eccellente rendono ogni ceppo per coltelli Victorinox un oggetto di bellezza senza tempo, per valorizzare visivamente e funzionalmente la tua cucina. Scegli il set di Coltelli professionali Victorinox più adatti alla tua cucina Set Coltelli Victorinox Mod. 00829 6.7153.11 Set di coltelli 11 pezzi con ceppo in legno di faggio: 1 pelapatate, 1 coltello da bistecca da 11 cm seghettato, 1 coltello per verdure da 8 cm seghettato, 1 coltello per verdure da 8 cm, 1 coltello per verdure da 10 cm, 1 acciaino Scopri di più Set Coltelli Victorinox Mod. V5.1150.11 Versatile portacoltelli da 11 pezzi, troverai tutto ciò di cui hai bisogno in ogni cucina. Questo ceppo unisce la rinomata ed eccezionale qualità delle lame Victorinox con l’eleganza senza tempo del vero legno. Scopri di più Set Coltelli Victorinox Mod.V5.4433.25 Contenuto: Coltello piccolo da cucina Swiss Modern 15 cm, Coltello Santoku Swiss Modern lama alveolata 17 cm, Coltello da cucina Swiss Modern lama di grande ampiezza 20 cm, Coltello da cucina Swiss Modern 22 cm, Forchettone Swiss Modern 15 cm, Coltello da pane e pasticcere Swiss Modern 22 cm. Scopri di più Set Coltelli Victorinox Mod. Grand Maitre La collezione Grand Maître è una miscela perfetta di chef dilettanti e professionisti in un perfetto equilibrio. Ogni pezzo di questa ricercata collezione presenta una costruzione a codolo completa, uniformemente temprato e forgiato da un unico pezzo. Ecco perché il passaggio dalla lama all’impugnatura è elegante e senza soluzione di continuità, e l’impugnatura è ergonomica per il massimo comfort anche durante un uso prolungato. Scopri di più Set Coltelli Victorinox Mod. Swiss Classic Contenuto: 1 blocco portacoltelli in legno di faggio, 1 coltello da bistecca con lama seghettata da 11 cm, 1 coltello per verdure con lama seghettata da 8 cm, 1 coltello per verdure da 8 cm, 1 coltello per verdure da 10 cm, 1 coltello per verdure con lama seghettata da 11 cm, 1 coltello per sfilettare da 19 cm, 1 coltello Santoku con lama alveolata da 17 cm, 1 coltello da pane con lama seghettata da 21 cm      Scopri di più Set Coltelli Victorinox PER FRUTTA E VERDURA Set da coltelli per frutta e verdura adatti in cucina, contiene: 1 coltello per affettare, 1 coltello da tavola e per pomodori, 1 coltello da intaglio, 1 coltello santoku, 1 coltello da pane Scopri di più E se vuoi dare un tocco di colore alla tua cucina… Blocco portacoltelli da 6 pezzi. Caratteristiche principali: Con una combinazione ottimale di coltelli e pelapatate e un design compatto Scopri di più Non solo Victorinox, quali altre opzioni? … Leggi tutto

Terriccio Bonsai, consigli utili

Se sei amante dei Bonsai e vuoi prendertene cura nel modo migliore, sei nel  posto giusto!  In questo articolo, nello specifico, troverai tantissimi consigli sul tipo di  terriccio da utilizzare per questo tipo di piante.  Se è la prima volta che ti approcci a queste piante forse non sai che la parola  “Bon-sai” è un termine giapponese che significa “piantato in un vaso”.  L’obiettivo della coltivazione di un Bonsai è ottenere una miniatura della forma di un albero.  A questo proposito qual è il miglior terriccio da utilizzare? Il terriccio gioca un ruolo fondamentale per la crescita della pianta, bisogna  quindi fare molta attenzione nella scelta.  In commercio ne esistono moltissimi già pronti e sicuramente validi (anche  online), ma in realtà è molto facile prepararlo a casa.  Per realizzare un terriccio ottimale, granuloso, che favorisca drenaggio di  acqua e penetrazione di aria, avremo bisogno di pochi ingredienti:  Compost organico da vaso  Akadama (argilla giapponese prodotta appositamente per bonsai) • Pomice (prodotto vulcanico ottimo per assorbire acqua e nutrienti) • Lapillo (frammenti solidi di lava che trattengono l’acqua e fanno sì che non si sviluppino radici) Ghiaia fine (crea un terreno drenante) “Come posso creare da solo una buona miscela generica per il mio terriccio?”  Ti spiegheremo passo dopo passo cosa occorre fare per creare un buon  substrato per bonsai.  Il primo ingrediente che andremo a trattare è l’Akadama. Questo ingrediente dovrà essere setacciato per eliminare tutte le  polveri in eccesso, ciò consentirà alla nostra miscela di drenare e  prendere aria in buone quantità.  Il secondo ingrediente è la Pomice, non occorre eseguire nessun  trattamento su di essa.  Il terzo è la roccia lavica o Lapillo che come abbiamo spiegato  precedentemente aiuta a trattenere l’acqua. L’aggiunta, infine, di Compost organico o Ghiaia favorisce l’assorbimento di acqua e quindi la giusta idratazione.  Occorre però, per essere più precisi, fare una divisione fra le tipologie di  pianta per capire quale miscela è adatta per ogni singolo caso. Le divideremo in tre categorie:  Latifoglie (a foglia larga)  Conifere (es. Pini, Ginepri)  Acidofile (es. Azalee, Camelie)  Possiamo prendere come riferimento la miscela consigliata pocanzi, con la  differenza che utilizzeremo l’Akadama per le latifoglie, Kiryu, una particolare terra giapponese, per le conifere e Kanuma, terra argillosa giapponese dal  pH basso, per le acidofile.  La miscela che ti abbiamo proposto è facile da realizzare e composta da  ingredienti facilmente reperibili.  Occorre capire nel corso di vita del tuo bonsai quali siano le sue particolari  esigenze e in base ad esse personalizzare la propria miscela di terriccio. Il consiglio fondamentale che sentiamo di darti è di tenere sempre il terreno  ben drenato.  Se sei poco esperto del mondo dei bonsai un’ottima specie da cui iniziare è  quella dei ficus ginseng.  Permettono di sperimentare in quanto riescono a sostenere quei piccoli errori  che si commettono se si è alle prime armi.  Anche in questo caso possiamo trovare svariati terricci e fertilizzanti online,  ma essendo una pianta abbastanza resistente non richiede mix di terricci  complessi.  Puoi utilizzare un mix fra terriccio universale e Akadama in uguali quantità.

Smaltimento calcinacci, cosa sapere

I calcinacci non sono altro che degli scarti provenienti da lavori di ristrutturazione o di costruzione edilizia. Si tratta di materiali misti come cocci, pezzi di intonaco, piastrelle rotte o tagliate, cemento ecc. Questi rifiuti sono da tempo classificati come speciali e in quanto tali devono subire un processo di smaltimento adeguato. Sono materiali di risulta, quindi possono essere trattati e diventare nuovamente riutilizzabili. Come si possono smaltire i calcinacci? Andiamo a vedere come poterli smaltire al meglio a Roma. Come smaltire i rifiuti edili? La normativa per lo smaltimento di rifiuti edili prevede che chi produce i rifiuti debba smaltirli personalmente secondo quanto stabilito dalla legge. Se ad esempio sto effettuando dei lavori di ristrutturazione per conto mio all’interno della mia abitazione allora dovrò provvedere personalmente a trasportare i rifiuti negli appositi centri di smaltimento presenti normalmente in tutti i Comuni. Se invece gli stessi lavori edilizi sono in mano ad un’azienda edile saranno questi ultimi a doversi preoccupare personalmente dello smaltimento dei calcinacci o eventualmente ad affidare il compito ad una ditta terza che si occupa esclusivamente di questo.   Smaltimento calcinacci da privato Le procedure per il corretto smaltimento dei calcinacci dipendono ovviamente dalla ​quantità prodotta: se si tratta di quantità esigua di rifiuti il singolo privato può smaltirli liberamente nei centri ecologici di raccolta appositi ubicati in città. Ma quanti sacchetti di calcinacci si possono portare in discarica? Il limite da non superare è di 10 sacchi. In caso di quantità elevate i rifiuti devono invece essere trasportati e consegnati nella più vicina ​discarica​. La soluzione ideale è quella di affidarsi ad ​aziende specializzate iscritte all’albo nazionale dei ​gestori ambientali​. Queste ditte, solitamente, offrono servizi completi comprensivi anche del ​ritiro a domicilio​ dei calcinacci. Smaltimento calcinacci costo Quanto costa lo smaltimento dei calcinacci? Generalmente se i calcinacci sono composti da mattoni, resti di ceramica o intonaco, o piastrelle il prezzo si aggirerà sui 25€ al metro cubo. Se invece all’interno dei rifiuti si trovano anche materiali ferrosi allora il costo sale arrivando a circa 35€ .Ovviamente a queste cifre è da aggiungere anche il compenso da dare alla ditta che trasporta il tutto presso una discarica autorizzata di competenza. Lo smaltimento può arrivare anche a delle cifre di 100€ al metro cubo se all’interno dei rifiuti sono presenti materiali molto pericolosi come ad esempio l’amianto. Smaltimento calcinacci Roma: prezzi Se sei un privato ed hai una quantità piccola di calcinacci da smaltire come già detto prima puoi rivolgerti alle isole ecologiche. Lo smaltimento calcinacci avviene a Roma con Ama, che è il più grande operatore in Italia nella gestione integrata dei servizi ambientali e che ha un unico socio, il Comune di Roma. Non ci sono costi a patto che non si superi il limite di quantità stabilito e che il cittadino sia in regola con il pagamento della Tari. Se invece affidi lo smaltimento ad una ditta specializzata la spesa si aggira sui circa 20€ a metro cubo più il trasporto di circa 100€ su tutto il territorio romano.        

Oracolo Arabo, si o no?

Con la parola Oracolo (dal latino oracŭlum, cioè pronunciare) si vuole intendere un’entità di natura spirituale in grado di predire il futuro ed i suoi avvenimenti e di fornire consigli su come affrontarlo. L’oracolo ha origini antichissime infatti nei popoli antichi un oracolo consisteva in un responso dato da una divinità. Oggi invece la parola Oracolo si riferisce ad uno strumento grazie al quale si riesce a predire il futuro. Cercando “Oracolo arabo wikipedia” scopriamo subito che esso è uno dei più antichi e misteriosi oracoli esistenti nato in Mesopotamia tra il 2600 e il 2700 e poi diffuso in tutto il mediterraneo. Secondo l’astrologia araba, ognuno di noi è nato sotto il segno di un’arma ed è proprio quest’ultima che va ad influenzare il nostro destino. Ci sono 12 “segni arma” divisi in 3 categorie:   armi corte (coltello, pugnale, coltellaccio, pugnale arabo/scimitarra) armi medie (mazza ferrata, clava, ascia, catena) armi lunghe (spada, lancia, fionda, arco)   Ognuna di queste categorie va a definire i tratti salienti della personalità di ogni individuo. L’Oracolo Arabo si no è un oracolo potentissimo considerato tra i più veritieri e precisi. Riesce ad interpretare i segni del presente e a farci evitare tanti errori in modo da non dover pagare nel futuro la conseguenza di scelte ed azioni sbagliate, questo perché ci da una risposta secca con un sì o con un no alle nostre domande così da renderci le idee ben chiare che verranno poi ben spiegate dal cartomante. I legami tra l’oracolo arabo e la cartomanzia risiedono nel fatto che esso può essere letto attraverso metodi di vario genere. Spesso ad esempio viene usata una sibilla diversa a secondo della domanda che viene posta, chi legge i tarocchi, chi usa le carte degli angeli, chi usa l’oracolo indiano ecc. Cos’è l’Oracolo delle Sibille? L’Oracolo delle Sibille, sono delle carte da divinazione, quindi dei tarocchi, molto semplici ed intuitivi, colorati e con delle illustrazioni piene di significati, utili a sciogliere qualsiasi dubbio o insicurezza. Le sibille si sono diffuse in Italia con l’influenza francese e da allora continuano ad essere molto utilizzate. Il nome “sibille” è dato dalla figura della Sibilla, la sacerdotessa che nella mitologia greca e romana aveva il potere di interpretare gli avvenimenti del passato, aiutare le azioni presenti e predire il futuro. L’Oracolo degli Angeli L’Oracolo degli Angeli è un oracolo composto da 18 carte ognuna delle quali è rappresentata dal nome di un angelo. Ogni angelo rappresenta una virtù che si manifesta nella vista della persona richiedente il consulto. L’ oracolo degli angeli viene spesso scelto da chi è in cerca di risposte a temi molto intimi e profondi che influenzano la propria vita e di conseguenza il proprio futuro in maniera incisiva.   L’oracolo Indiano L’oracolo indiano è un oracolo molto molto antico ed essendo potente è in grado di dare risposte sia sull’amore che sul lavoro o sui soldi. In genere viene però utilizzato per capire lo stato di una relazione amorosa, le affinità di coppia o il ritorno di un amore. L’oracolo indiano più diffuso è quello dei colori.   L’ oracolo imperatrice L’oracolo dell’imperatrice è uno dei più intriganti in assoluto. Questo metodo di divinazione risale al 700 ed è legato al nome di Caterina II di Russia, storica imperatrice nota anche come Caterina la Grande. Caterina è stata una monarca assolutista di stampo illuminista, e all’epoca si affermava che i sovrani come lei avevano ricevuto i propri poteri da una divinità. I tarocchi dell’Imperatrice sono molto semplici da utilizzare ed interpretare. Questo oracolo è formato da 40 carte, ognuna delle quali ha una propria connotazione ben precisa. Conclusioni Se stai cercando risposte ai tuoi dubbi, alle tue angosce, puoi chiedere aiuto a un servizio di cartomanzia a basso costo in grado di soddisfare tutte le tue richieste e darti i giusti consigli per migliorare la tua situazione ed il tuo futuro.

Come pulire borse in pelle senza rovinarle: tutte le soluzioni

Come pulire borse in pelle senza rovinarle: tutte le soluzioni Come è ben noto, la pelle è senza ombra di dubbio il materiale più utilizzato nella realizzazione di borse e altri accessori femminili. Oltre infatti a donare alla borsa quel classico aspetto artigianale, la pelle conferisce maggiore fascino, eleganza e ricercatezza, caratteristiche ovviamente tipiche della tradizione artigianale italiana. Nonostante la borsa in pelle rappresenti un accessorio irrinunciabile per tutte le donne, molto spesso, sebbene il materiale risulti resistente e robusto, è soggetta a danneggiamenti. La pelle infatti, è un materiale grintoso, ma non per questo va trascurata. Di conseguenza, al fine di mantenere la propria borsa di pelle in ottimo stato, è consigliabile prestare attenzione a un’adeguata manutenzione, che passa ovviamente da un’accurata pulizia della stessa. Proseguendo con la lettura dell’articolo si avrà la possibilità di conoscere e comprendere ogni tecnica e consiglio utile a pulire una borsa in pelle mediante gli speciali trattamenti che servono a mantenere la stessa in ottime condizioni anche dopo svariati anni dall’acquisto. Come pulire la pelle delle borse? Prima di introdurre alcuni semplici metodi utili a pulire la pelle con cui sono formate le borse, occorre ricordare che la stessa pelle è un materiale naturale, che raggiunge l’apsetto finale solamente al termine di determinati trattamenti. Tra questi, il più importante è senza ombra di dubbio la concia, processo che permette alla stessa di durare nel tempo e di non essere più attaccata da alcun microorganismo. Proprio per tale ragione, il consiglio è utilizzare prodotti biologici. Attualmente è possibile acquistare diversi detergenti privi di sostanze chimiche e capaci di ripristinare nella borsa l’aspetto iniziale. Queste, vanno applicate tramite un morbido panno di cotone o dei piccoli batuffoli d’ovatta. Completamente sconsigliato è invece l’utilizzo dell’acqua, materiale assolutamente da evitare per pulire la pelle. L’acqua, infatti, rende la pelle maggiormente rigida e grinzosa, danneggiando gravemente la borsa. Da questo è facilmente comprensibile che è altrettanto opportuno proteggere la borsa stessa da eventuali acquazzoni. Come farlo? Molto semplice, mediante l’uso di spray protettivi da applicare con cadenza semestrale. Come smacchiare? Molto spesso, nonostante le attenzioni siano sempre molte, capita di macchiare la borsa. Anche in questo caso, fortunatamente, è possibile risolvere la situazione abbastanza agevolmente. Prima di tutto occorre, al fine di eliminarla, ammorbidire la macchia con del vapore. Il vapore va creato facendo bollire dell’acqua e levandola dal fuoco al momento opportuno. Una volta esposta al vapore, la macchia, potrà essere rimossa grazie a un panno asciutto. Esistono però ulteriori metodi, tutti altrettanto efficaci. Latte vaccino e latte detergente possono infatti essere due ottime soluzioni per smacchiare una borsa in pelle, così come un batuffolo d’ovatta imbevuto d’inchiostro qualora la macchia fosse d’inchiostro. Infine, esiste un’ultima tecnica, forse meno efficace delle precedenti, ma che vale la pena provare: la gomma da cancellare. Pelle chiara Le borse da donna in pelle certamente più difficili da pulire e da manutenere sono quelle realizzate in colori chiari. Borse realizzate in azzurro chiaro, beige o verde menta devono essere infatti utilizzate con molta attenzione, in quanto minare la brillantezza delle stesse rappresenterebbe un danneggiamento difficilmente riparabile. Di conseguenza, è preferibile evitare di poggiare la borsa per terra ed è importante fare molta attenzione a non macchiarla. Qualora la borsa risultasse rovinata o danneggiate, il miglior metodo per pulirla è utilizzare l’albume dell’uovo. Sì, avete capito bene. Questo, proprio come nella preparazione di una torta, va attentamente separato dal tuorlo e, in seguito, montato a neve. Una volta che questo ha raggiunto la classica consistenza spumosa, può essere applicato sulla macchia tramite un panno pulito. Al termine del processo, occorre lasciar asciugare la borsa senza l’aiuto di un phon, a temperatura ambiente. Quando l’albume risulta perfettamente asciugato, è possibile procedere con la rimozione dello stesso. Il risultato finale sarà del tutto sconvolgente: la borsa tornerà come nuova. Pelle bianca Utilizzatissime in primavera e soprattutto in estate, le borse in pelle bianca possono essere abbinate molto facilmente con vestiti colorati e sandali tipici della bella stagione. A differenza delle borse precedentemente proposte, queste possono a volta risultare più difficoltose da pulire. Proprio per tale ragione è più che mai opportuno citare il famoso proverbio” prevenire è meglio che curare”. Un ottimo accorgimento può essere quello di portare all’interno della borsa un panno in microfibra, utile a rimuovere e asciugare prontamente eventuali schizzi che, se non adeguatamente rimossi, potrebbe danneggiare permanentemente la borsa. Specifico per le macchie di olio è invece il talco, che, una volta applicato, va lasciato agire per una nottata intera. Qualora ogni metodo utilizzato per smacchiare la borsa risultasse inutile, è sempre possibile tentare con del lucido per scarpe bianche, ovviamente senza esagerare. Pelle scura Notevolmente più semplice è la gestione delle borse in pelle scura, in quanto sporco e macchie risultano poco visibili. Nonostante ciò, anche in questo caso è opportuno conoscere alcuni metodi utili a eliminare eventuali aloni sgraditi. Il consiglio è quelli di passare con cadenza settimanale un panno in microfibra sulla pelle. Nel caso la macchia persista, è possibile procedere con del sapone neutro, passato sulla borsa con attenzione e tramite un panno. Un ultimo metodo consiste nell’utilizzare articoli come balsamo al burro di karitè o, ancor meglio, un prodotto specifico per il cuoio. Pelle scamosciata Borse adatte per tutte lo stagioni e abbinabili molto facilmente, sono quelle realizzate in pelle scamosciata, materiale piacevole al tatto e molto elegante. L’utilizzo di uno spazzolino può risultare molto efficace per rimuovere le macchie secche. Al contrario, le macchie umide sono rimovibili con un po’ di sapone, evitando però di bagnare eccessivamente la pelle. Al termine del processo, la borsa va lasciata asciugare all’aria aperta, senza utilizzare il phon. Le borse notevolmente rovinate o macchiate possono essere invece pulite con una soluzioni di acqua, detersivo per piatti e alcol, composto che farà tornare qualsiasi borsa alla bellezza originaria.

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