Benessere Mentale e Disturbi Ginecologici: Un Legame Essenziale

La salute mentale delle donne riveste un’importanza fondamentale nella promozione del loro benessere complessivo. Le sfide che le donne affrontano nel corso della vita, dagli cambiamenti ormonali del ciclo mestruale alla gravidanza e oltre, richiedono un’attenzione particolare verso il loro stato emotivo. Diverse condizioni possono influenzare negativamente la salute mentale delle donne, tra cui la depressione post-partum, l’ansia, il disturbo disforico premestruale (PMDD) e altro ancora. Depressione Post-Partum: Un Momento Vulnerabile La depressione post-partum è un disturbo che colpisce molte nuove madri poco dopo il parto. Le fluttuazioni ormonali, l’adattamento alla nuova routine e le richieste della cura del neonato possono contribuire a sentimenti di tristezza, ansia e stanchezza estrema. Questa condizione può avere un impatto significativo sulla capacità di una madre di prendersi cura di sé stessa e del suo bambino. È essenziale riconoscere i segni precoci e cercare aiuto professionale per affrontare questa sfida. La depressione post-parto è il risultato di una complessa interazione di fattori fisici, emotivi e ormonali. Dopo il parto, le fluttuazioni ormonali giocano un ruolo centrale nel cambiamento delle condizioni chimiche del cervello, il che può innescare sintomi depressivi. Tuttavia, non è solo una questione di chimica cerebrale. Il ruolo di una nuova madre cambia radicalmente, introducendo nuove sfide, responsabilità e cambiamenti di routine che possono essere travolgenti. Uno dei maggiori ostacoli nella lotta contro la depressione post-parto è il silenzio. Molte madri possono sentirsi colpite dalla vergogna e dalla colpa, pensando che dovrebbero essere in grado di affrontare tutto da sole. Tuttavia, cercare aiuto è un atto di coraggio e saggezza, non di debolezza. Parlarne con un partner, amici, familiari o un professionista della salute mentale può rappresentare il primo passo verso la guarigione. Affrontare la depressione post-parto richiede coraggio e supporto. Attraverso il riconoscimento dei segni, la condivisione delle proprie sfide e il perseguire il trattamento adeguato, le nuove madri possono riconquistare la loro gioia e il loro equilibrio. La depressione post-parto non deve essere affrontata da sole; la guarigione inizia quando si osa chiedere aiuto e intraprendere il percorso verso il benessere emotivo, creando un ambiente sano e amorevole per sé stesse e per le proprie famiglie. Ansia e Preoccupazioni Femminili L’ansia è un problema comune che può manifestarsi in vari momenti della vita di una donna. Dalle ansie legate alla salute ginecologica alla preoccupazione per il futuro della famiglia e della carriera, le donne possono sentirsi sopraffatte da un’ampia gamma di pensieri ansiosi. L’ansia può influenzare la capacità di prendere decisioni, concentrarsi e godersi il presente. Il supporto emotivo e le strategie di gestione dello stress possono aiutare a mitigare l’ansia e promuovere un benessere mentale duraturo.   Disturbo Disforico Premestruale (PMDD): Oltre la Semplice PMS Il Disturbo Disforico Premestruale (DDPM), precedentemente noto come Disturbo Disforico Premestruale (DDPM), è una condizione medica che colpisce alcune donne durante il periodo premestruale. Si tratta di una forma più grave della sindrome premestruale (SPM), caratterizzata da sintomi emotivi, comportamentali e fisici intensi e debilitanti che si verificano solitamente nella seconda metà del ciclo mestruale e migliorano dopo l’inizio del flusso mestruale. Questo  è una condizione che può avere un impatto significativo sulla salute mentale di una donna. Si manifesta con sintomi intensi a livello emotivo, comportamentale e fisico, che solitamente si presentano nella fase luteale del ciclo mestruale, ovvero una o due settimane prima dell’inizio del ciclo, e che tendono a migliorare dopo l’inizio del flusso mestruale. Le conseguenze del DDPM sulla salute mentale variano da casi lievi a gravi e possono comprendere una gamma di sintomi. Ad esempio, molte donne con DDPM sperimentano un’intensificazione delle emozioni, tra cui irritabilità estrema, ansia, tristezza profonda, rabbia e sentimenti di depressione. Queste emozioni possono diventare così intense da influire sulle normali attività quotidiane e le relazioni interpersonali. Le fluttuazioni ormonali che avvengono durante il ciclo mestruale possono influenzare il bilanciamento chimico nel cervello, portando a cambiamenti improvvisi nell’umore. Questo può far sì che le donne con DDPM si sentano sopraffatte da emozioni negative e possono lottare nel regolare le loro reazioni emotive. L’ansia è un altro sintomo prominente nel DDPM. Le donne che ne soffrono possono sperimentare un’eccessiva preoccupazione, agitazione e una generale sensazione di tensione. Questa ansia può avere un impatto sulla concentrazione e aumentare il disagio emotivo complessivo. La depressione è un altro aspetto del DDPM. Alcune donne possono vivere sintomi depressivi significativi, come una persistente tristezza, perdita di interesse per attività solite, stanchezza e una sensazione di vuoto emotivo. L’irritabilità può essere così intensa nel DDPM da causare conflitti nelle relazioni personali e professionali. Le donne possono sentirsi facilmente stressate e avere una bassa tolleranza per le frustrazioni quotidiane. Questa condizione può anche influenzare la sfera sociale e lavorativa. A causa dell’intensità dei sintomi, alcune donne possono evitare situazioni sociali, avere difficoltà a mantenere le normali responsabilità lavorative e scolastiche, e sentirsi inclini all’isolamento. In aggiunta a ciò, il senso di colpa e vergogna può emergere a causa degli impatti emotivi e comportamentali del DDPM. Queste emozioni negative possono creare un circolo vizioso di pensieri. Gli aspetti fisici del DDPM, come il gonfiore, l’affaticamento e i mal di testa, possono anche interagire con la salute mentale, contribuendo a un senso generale di disagio e malessere. È importante tenere presente che il DDPM è una condizione reale e può avere un effetto significativo sulla vita quotidiana delle donne che ne soffrono. La gestione del DDPM può richiedere una combinazione di modifiche nello stile di vita, terapie psicologiche e talvolta farmaci. Se sospetti di avere il DDPM o conosci qualcuno che potrebbe soffrirne, è fondamentale cercare il supporto di un medico o di uno specialista per una valutazione accurata e un piano di trattamento adeguato. Endometriosi e Qualità della Vita L’endometriosi è una condizione medica cronica in cui il tessuto simile all’endometrio, che normalmente riveste l’interno dell’utero, cresce al di fuori dell’utero, spesso sui tessuti circostanti come le ovaie, le tube di Falloppio, il peritoneo e altri organi pelvici. Questo tessuto “extra-uterino” reagisce agli stessi segnali ormonali del ciclo mestruale, sanguina durante il … Leggi tutto

Sensibilità chimica multipla: la sindrome “fantasma” di cui si parla poco

La sensibilità chimica multipla (SCM) è una condizione medica complessa e controversa che coinvolge una reazione avversa a sostanze chimiche comuni presenti nell’ambiente, come profumi, prodotti per la pulizia, pesticidi e altri agenti chimici. Questa sindrome è spesso definita come una “malattia fantasma” a causa delle difficoltà nel diagnosticarla e nella sua comprensione. In questo articolo, insieme al negozio Algo Natural specializzato in moda sostenibile, esploreremo la natura della CSM, i motivi per cui è poco riconosciuta e l’importanza delle fibre naturali certificate per coloro che ne soffrono. Cos’è la CSM? La sensibilità chimica multipla è caratterizzata da una reazione esagerata del sistema immunitario a sostanze chimiche comunemente presenti nell’ambiente. Le persone affette da CSM possono sviluppare sintomi come mal di testa, vertigini, affaticamento, eruzioni cutanee, irritazione delle vie respiratorie e disturbi gastrointestinali in risposta all’esposizione a queste sostanze. Ciò può limitare drasticamente la loro qualità di vita, rendendo difficile o impossibile frequentare luoghi pubblici, lavorare in ambienti con agenti chimici o persino condurre una vita quotidiana normale. Davvero non esiste la sensibilità chimica multipla? Nonostante la CSM sia ancora oggetto di dibattito e controversie nella comunità medica, numerosi studi e testimonianze personali dimostrano che questa condizione è reale e può avere un impatto significativo sulla vita delle persone che ne soffrono. Alcuni scettici sostengono che i sintomi della CSM siano di natura psicologica o causati da altre malattie sottostanti, ma molte persone con CSM hanno riportato miglioramenti significativi evitando l’esposizione a sostanze chimiche specifiche. Perché la CSM ha poco riconoscimento? La sensibilità chimica multipla è spesso ignorata o negata nel contesto medico e sociale. Ciò può essere attribuito a diversi fattori, tra cui: 1. Complessità della diagnosi: la diagnosi della CSM è spesso difficile a causa della mancanza di test specifici e di criteri chiari per la sua identificazione. Questo rende difficile per i medici riconoscere la condizione e fornire un trattamento adeguato. 2. Mancanza di consapevolezza: la CSM è ancora poco conosciuta tra il pubblico e anche tra molti operatori sanitari. La mancanza di consapevolezza può portare a una scarsa comprensione e accettazione della condizione. 3. Interessi economici: l’industria chimica è un settore molto potente ed influente. Alcuni sostengono che l’ignoranza o la negazione della CSM possa essere influenzata dagli interessi economici di queste industrie, che potrebbero essere preoccupate per le implicazioni che la riconoscenza della CSM potrebbe avere sulle vendite dei loro prodotti. Quando insorge la malattia? La CSM può insorgere in diversi modi e in diverse fasi della vita. Alcune persone sviluppano la sensibilità chimica multipla dopo un singolo evento di esposizione a sostanze chimiche tossiche, come un incidente industriale o un’esposizione massiccia a pesticidi. Altre persone possono sviluppare la CSM gradualmente nel corso degli anni a causa dell’esposizione continua a sostanze chimiche nel loro ambiente di vita o di lavoro. La suscettibilità alla CSM può variare da individuo a individuo, e non esiste una causa definitiva o un fattore di rischio specifico che possa predire chi svilupperà questa condizione. Alcune persone possono essere più predisposte geneticamente alla CSM, ma è ancora necessaria molta ricerca per comprendere appieno le cause sottostanti. L’importanza delle fibre naturali certificate Per le persone affette da sensibilità chimica multipla, l’uso di tessuti realizzati con fibre naturali certificate può avere un impatto significativo sulla loro salute e benessere. Le fibre naturali, come il cotone biologico, il lino biologico e la canapa, vengono coltivate senza l’uso di pesticidi e sostanze chimiche nocive, riducendo così il rischio di reazioni avverse. I tessuti in fibre naturali certificate sono anche biodegradabili e riciclabili, contribuendo alla sostenibilità ambientale. La certificazione di queste fibre garantisce che il processo di produzione sia conforme a rigorosi standard di qualità e sicurezza, riducendo ulteriormente il rischio di esposizione a sostanze chimiche indesiderate. Indossare capi realizzati con fibre naturali certificate può aiutare a ridurre l’esposizione a sostanze chimiche potenzialmente irritanti o tossiche, offrendo un’alternativa più sicura e confortevole per coloro che soffrono di CSM. La sensibilità chimica multipla è una condizione reale e complessa che può avere un impatto significativo sulla vita delle persone che ne sono affette. Nonostante le difficoltà diagnostiche e la mancanza di riconoscimento, è importante prestare attenzione a questa sindrome e fornire supporto a coloro che ne soffrono. L’uso di fibre naturali certificate può contribuire a ridurre l’esposizione a sostanze chimiche indesiderate e offrire un’alternativa più sicura e sostenibile per le persone con CSM.

Tutto ciò che devi sapere sulla creatinina e la sua importanza per la salute renale

La creatinina è una molecola eterociclica fondamentale per il corretto funzionamento del nostro organismo. È il prodotto finale del metabolismo della creatina fosfato, un composto azotato sintetizzato nel fegato e nel pancreas e immagazzinato principalmente nei muscoli scheletrici. Questa molecola svolge un ruolo cruciale nella contrazione muscolare e nel rilascio di energia durante l’attività fisica intensa. Inoltre, il dosaggio della creatinina nel sangue e nelle urine è un importante indicatore della funzionalità renale. In questo articolo, insieme alla Farmacia Pelizzo che offre un servizio di analisi del sangue in farmacia a Udine, esploreremo in dettaglio la creatinina, il suo ruolo nel corpo umano e l’importanza della sua valutazione nella salute renale. Cos’è la creatinina e come viene prodotta nel corpo? La creatinina è un composto chimico con formula C4H7N3O. A temperatura ambiente, si presenta come una sostanza solida bianca, inodore e solubile in acqua. Nel nostro organismo, la creatinina è il prodotto finale della reazione metabolica che degrada la creatina fosfato presente nei muscoli. Questo processo avviene a una velocità costante e costituisce una parte essenziale del metabolismo muscolare. La creatina fosfato è sintetizzata a partire da tre amminoacidi: arginina, metionina e glicina. Viene poi immagazzinata principalmente nei muscoli scheletrici sotto forma di fosfocreatina, ma si trova anche in piccole quantità nel cuore, nel cervello e nei testicoli. Durante l’utilizzo della creatina da parte dei muscoli, avviene anche la sua degradazione, formando creatinina. Questa creatinina viene poi eliminata attraverso le urine. Il processo di degradazione della creatina e la conseguente formazione di creatinina sono direttamente proporzionali alla massa muscolare e variano a seconda dell’età, del sesso e del tipo di attività fisica svolta. Il ruolo della creatinina nel monitoraggio della funzionalità renale La conversione della creatina in creatinina nei muscoli è un processo irreversibile e costante nel tempo. La creatinina formata viene completamente eliminata attraverso le urine senza subire riassorbimento tubulare. Questo rende il dosaggio della creatinina nel sangue e nelle urine un indice specifico della funzionalità renale. Una diminuzione del tasso di eliminazione della creatinina con le urine (e quindi un aumento dei suoi livelli nel sangue) indica un deficit nella capacità renale di depurazione, noto come ridotto filtraggio glomerulare. Come viene misurata la creatinina? Il dosaggio della creatinina può essere eseguito sia sul sangue (creatininemia) sia sulle urine (creatininuria). Nel primo caso, viene prelevato un campione di sangue venoso o capillare, ad esempio presso una farmacia per un’analisi preliminare. Nel secondo caso, viene effettuata una raccolta completa delle urine delle 24 ore. Di solito, il medico richiede entrambe le misurazioni per ottenere una valutazione completa. I valori normali di creatininemia variano generalmente tra 0,6 e 1,3 mg/dL. Tuttavia, per una valutazione più accurata, si consiglia di calcolare la clearance renale della creatinina. Questo calcolo utilizza i valori ottenuti dalle due analisi insieme al valore della superficie corporea del paziente, che può essere calcolata utilizzando il peso e l’altezza e ricavata da apposite tabelle. Il termine “clearance renale” si riferisce alla quantità di una sostanza che viene eliminata dal sangue in un minuto attraverso i reni. La clearance renale della creatinina ha valori normali compresi tra 90 e 140 ml/min negli uomini e tra 85 e 130 ml/min nelle donne. Tuttavia, nella valutazione, è importante tenere conto dell’età, dell’attività fisica svolta e dello stato della massa muscolare. Con l’avanzare dell’età, ad esempio, si può osservare una perdita di massa muscolare, mentre gli atleti possono presentare un aumento della massa muscolare e dei livelli sierici di creatinina a causa dello sforzo fisico che richiede una maggiore produzione di energia e un consumo di ossigeno più elevato. Utilità della valutazione della creatinina La valutazione della creatinina viene richiesta per controllare l’attività filtrante dei reni in condizioni fisiologiche normali, ad esempio in caso di sportivi, persone che seguono diete particolari o che assumono cure drenanti o depurative. Inoltre, è un importante strumento di monitoraggio nella terapia farmacologica delle patologie renali croniche e delle condizioni ad esse associate, come l’insufficienza renale cronica, la dialisi, l’ipertensione arteriosa e le malattie cardio-cerebrovascolari. Interpretazione dei valori anomali di creatinina Valori più alti di creatininemia (e quindi più bassi nelle urine) possono indicare patologie renali acute o croniche, ipertiroidismo, patologie dell’apparato muscoloscheletrico come miastenia gravis, acromegalia, dermatomiosite o gotta. Inoltre, possono essere riscontrati in caso di traumi o ustioni gravi e in situazioni di grave perdita di liquidi biologici. Alcuni farmaci come gli antibiotici, i diuretici e i chemioterapici possono influire sui livelli di creatinina nel sangue. Infine, atleti agonisti possono presentare valori di creatinina più elevati a causa dell’intenso esercizio fisico. Al contrario, valori più bassi di creatininemia possono indicare una perdita o un indebolimento della massa muscolare, astenia, anemia o ipotiroidismo. Durante la gravidanza, soprattutto nel primo semestre, si possono osservare diminuzioni fisiologiche dei livelli di creatinina. La creatinina svolge un ruolo essenziale nel nostro organismo, sia come prodotto del metabolismo

Come evitare gambe gonfie e pesanti durante i viaggi

Viaggiare è emozionante e stimolante, ma può anche comportare qualche inconveniente, come gambe gonfie e pesanti. Fortunatamente, ci sono alcune misure che puoi prendere per prevenire questo fastidio e goderti il tuo viaggio al massimo. In questo articolo, ti fornirò preziosi consigli su come attrezzarti durante il viaggio per mantenere le tue gambe leggere e reattive. Scarpe comode La scelta delle scarpe giuste è fondamentale per garantire una buona circolazione e prevenire il gonfiore delle gambe. Durante i tuoi viaggi, dà la precedenza a calzature comode che non comprimano eccessivamente i piedi. Sandali comfort o sneakers ben ammortizzate sono ottimi alleati per garantire un’adeguata circolazione del sangue nelle gambe. Assicurati che le scarpe siano della giusta taglia e offrano un adeguato supporto per evitare di sovraccaricare i muscoli e le articolazioni delle gambe. Gambe libere da vestiario troppo fasciante Indossare vestiti troppo aderenti o fascianti può ostacolare la circolazione sanguigna, aumentando il rischio di gambe gonfie. Durante i tuoi viaggi, opta per pantaloni in tela leggera, gonne o maxi abiti che non stringano e permettano alle gambe di muoversi liberamente. Evita gonne fascianti o jeans skinny che possono limitare la circolazione. Ricorda che il comfort è essenziale per mantenere le gambe leggere e attive durante il viaggio. Gel e spray rinfrescanti Un modo efficace per ridurre il gonfiore e la sensazione di pesantezza alle gambe è utilizzare gel o spray rinfrescanti. Questi prodotti contengono ingredienti rinfrescanti come mentolo, eucalipto o camomilla, che stimolano la circolazione e offrono sollievo immediato. Durante la giornata, massaggia delicatamente il gel o lo spray sulle gambe partendo dalle caviglie e procedendo verso l’alto. Questo aiuterà a stimolare il flusso sanguigno e ridurre il gonfiore. Ricorda di leggere attentamente le istruzioni del prodotto e di consultare un medico in caso di eventuali allergie o controindicazioni. Sciacqui freddi Gli sciacqui freddi possono essere un modo semplice ed efficace per riattivare la circolazione sanguigna e ridurre il gonfiore delle gambe. Al mattino e alla sera, immergi le gambe in una bacinella d’acqua fredda per alcuni minuti. Questo aiuterà a restringere i vasi sanguigni e stimolare la circolazione. Puoi anche provare a fare dei movimenti circolari con i piedi e le caviglie nell’acqua per favorire il drenaggio linfatico. Questo semplice gesto può fare una grande differenza nella sensazione di leggerezza delle gambe durante il tuo viaggio. Cura preventiva Prima di partire per il tuo viaggio, potresti considerare una cura preventiva a base di integratori specifici per la salute delle gambe e del sistema linfatico. Gli integratori contenenti ingredienti come l’estratto di mirtillo, la vite rossa, la centella asiatica e il rusco possono favorire la circolazione e prevenire il gonfiore delle gambe. Assicurati di consultare un medico o un professionista della salute prima di iniziare qualsiasi cura a base di integratori per garantire la compatibilità con la tua situazione medica personale. L’importanza dell’idratazione Un altro elemento cruciale per prevenire le gambe gonfie durante i viaggi è mantenere un’adeguata idratazione. Bere abbastanza acqua durante il giorno aiuta a mantenere la pelle e i tessuti delle gambe idratati, favorendo una buona circolazione sanguigna. Evita di bere bevande gassate, alcoliche o troppo zuccherate, poiché possono contribuire alla ritenzione idrica e al gonfiore. Porta sempre con te una bottiglia d’acqua riutilizzabile e assicurati di bere regolarmente durante il tuo viaggio. Prendersi cura delle gambe durante i viaggi è essenziale per evitare il fastidio del gonfiore e della pesantezza. Scegliendo scarpe comode, indossando vestiti non troppo aderenti, utilizzando gel o spray rinfrescanti, facendo sciacqui freddi, programmando una cura preventiva e mantenendo un’adeguata idratazione, potrai goderti il tuo viaggio senza dover affrontare il fastidio delle gambe gonfie. Ricorda di adottare queste misure preventive non solo durante i viaggi, ma anche durante la tua vita quotidiana per mantenere le gambe leggere e reattive in ogni situazione.

Le malattie più comuni nei bambini: quali sono?

È innegabile: i bambini si ammalano spesso, soprattutto quando iniziano a frequentare l’asilo. Nella maggior parte dei casi, per fortuna, si tratta di influenze stagionali, passeggere, che non lasciano strascichi, ma essere informati sulle diverse eventualità è molto importante per i genitori. Quali sono le malattie più comuni nei bambini? Scopriamolo insieme. Malattie esantematiche e dermatiti La pelle è sicuramente l’organo del corpo che viene più colpito da malattie e infezioni nei bambini: la loro cute è infatti estremamente delicata e soggetta a eruzioni cutanee per tanti motivi diversi. Le malattie esantematiche sono una causa molto frequente, con sintomi che spaziano da macchie rosse o rosate, ruvide o lisce, a pustole, vescicole o bollicine. Spesso i sintomi cutanei sono anche accompagnati da febbre, vomito, brividi, mal di testa e nausea. Tra tutte la sesta malattia è una delle più comuni: si tratta di una malattia virale che causa nel bambino febbre alta e macchioline rosate che compaiono sulla pancia, e che per fortuna non presentano un fonte prurito. Si trasmette per via aerea, così come la scarlattina, infezione batterica che causa l’insorgenza di macchie rosse su ascelle, inguine, collo, braccia e torace. Altre malattie cutanee molto comuni sono il morbillo, la quinta malattia e la varicella, forse la malattia infettiva con l’incubazione più lunga e con i sintomi più fastidiosi e pruriginosi. Essendo così delicata, la pelle dei bambini può essere soggetta anche a diversi tipi di dermatite, causati da familiarità con il disturbo o da fattori esterni, come i materiali sintetici dei vestiti o il clima troppo freddo. Anche la dermatite atopica è molto comune, e colpisce circa il 30% dei bambini. Infezioni che colpiscono le orecchie Un’altra parte del corpo molto delicata nei bambini sono le orecchie: non è raro, infatti, che i più piccini si lamentino di un fastidioso e continuo “mal di orecchie”. Si tratta di una condizione comune anche perché la tuba di Eustachio è più corta nell’orecchio del bambino, e quindi favorisce l’ingresso di agenti esterni che, se infettivi, possono causare patologie fastidiose. Altre volte, invece si tratta di un semplice tappo di cerume che ostruisce il passaggio e causa fastidio. Prima tra tutte le possibili patologie legate all’orecchio, l’otite causa sintomi dolorosi soprattutto durante la masticazione. Il bambino può sperimentare anche un senso di ovattamento, o avere la sensazione di ascoltare il mare dentro una conchiglia. Spesso l’otite è accompagnata da febbre. Nei bambini viene trattata farmacologicamente, ma se il bambino è soggetto a questo tipo di disturbo, è possibile anche assumere atteggiamenti di prevenzione, come curare del tutto raffreddori e influenze e asciugare bene l’orecchio dopo il bagno con un panno in cotone. Un’altra situazione in cui si manifesta l’otalgia, ma senza essere accompagnata da febbre, è quando vi è in corso un processo infettivo a causa di un fungo oppure di un batterio. Il dolore all’orecchio, in questo caso, è spesso accompagnato da un forte prurito che spinge il bambino a grattarsi al punto di causarsi anche arrossamento e dolore.

Plantare su misura: cos’è e a cosa serve?

Prima di parlare di plantari su misura occorre sapere di cosa si parla e quindi  cos’è un plantare? A cosa serve? Perché dovrei acquistarlo? Può essermi  davvero utile nella routine quotidiana? Il plantare è un presidio medico-sanitario, il cui termine sta ad indicare la  zona su cui agisce, che serve a modificare i rapporti articolari del piede ed  ottenere così un riequilibrio dell’arto, ristabilendo un appoggio fisiologico sia  in fase statica che dinamica. Migliora la distribuzione del peso corporeo e la salute generale del corpo. Viene utilizzato per correggere o prevenire: Danni alla postura Patologie delle strutture dalla caviglia alle zone sovrastanti (Ginocchio, anca, gambe, schiena ecc…) Tra le patologie più comuni per cui ne è consigliato l’utilizzo troviamo: alluce  valgo, piede piatto, tendiniti-tendinosi al tendine d’Achille, spine calcaneari. La funzione del plantare è quindi quella di alleggerire le sintomatologie e  talvolta prevenirle, ma non cura del tutto la problematica, ne esistono diverse  tipologie: in silicone, correttivi, in lattice o termoformabili. Inoltre l’utilizzo del plantare è strettamente collegato alla calzatura, in quanto  è impossibile usufruirne senza di essa, ovviamente anche la scelta della  giusta calzatura può aiutare nella gestione delle nostre problematiche e  contribuire al benessere totale del piede, per questo è sempre consigliato  affidarsi ad un professionista che sia in grado di consigliarci sia la scelta del  plantare su misura per noi e sia la tipologia di calzatura da utilizzare. Il costo del plantare varia a seconda della tipologia di cui necessitiamo. In generale qualsiasi plantare realizzato con qualità ottimale e massima resa  viene realizzato su misura, vengono infatti presi in considerazione vari fattori come: il peso corporeo, stile di vita (sedentario, dinamico), tipo di  calzatura su cui verrà applicato il plantare, tipologia di lavoro, ecc.. Il prezzo può partire da un minimo di 90,00 euro fino a un massimo di 250,00 circa. Importante è distinguere le diverse tipologie di plantari in commercio. Il plantare presidio medico-sanitario e il plantare sportivo ad esempio agiscono in modo differente. Nel primo caso vengono applicati dei materiali morbidi nelle zone dolorose  in cui viene scaricato il peso. Nel secondo caso lo scopo è quello di “ammortizzare” urti nei punti di  impatto con il suolo, migliora le prestazioni e riduce il consumo di energia. Al giorno d’oggi possiamo trovare questo prodotto in molte strutture, ma è  bene sapere che il plantare medico realizzato su misura da ortopedici specialisti è totalmente diverso da una soletta acquistata in un comune negozio di scarpe o in negozi di  articoli sportivi. Queste tipologie di prodotti hanno spesso la funzione di donarci immediato sollievo nel corso della giornata, ma non aiuteranno ad alleggerire o  migliorare le condizioni delle nostre patologie. Spesso l’utilizzo di questi prodotti causa, anzi, l’effetto opposto, peggiorando  così la problematica. In conclusione, l’utilizzo di plantari su misura sia che servano in presenza di  patologie, sia in ambito sportivo ci aiuteranno a raggiungere effetti positivi su  tutto il sistema scheletrico e articolare, ottimizzando anche le prestazioni  sportive, raggiungimento di un maggior equilibrio corporeo, sollievo dal  dolore, correzione di alcuni difetti dovuti a patologie del piede o posturali.

Integratori per migliorare la digestione

Alimentazione sbagliata, disturbi ormonali, stress eccessivo ed eccessiva sedentarietà sono tutti fattori che possono portare a cattiva digestione. In alcuni casi, la cattiva digestione può dipendere anche da scelte dietetiche sbagliate, come ad esempio mangiare il dolce o la frutta a fine pasto, causando una forte fermentazione nello stomaco. Cause della cattiva digestione Le cause principali di una cattiva digestione sono: Dieta ricca di cibi trasformati, ipercalorici e ricchi di grassi saturi, come la carne rossa, le torte, gli snack ecc.. Mancanza di esercizio fisico Squilibri ormonali. Ad esempio, l’ipotiroidismo, è un disturbo caratterizzato da una scarsa produzione degli ormoni tiroidei, che può portare a diversi disturbi digestivi, come flatulenza, costipazione, metabolismo lento, pancia gonfia e malessere addominale Stile di vita sbagliato: Fumare, bere alcolici e fare largo uso di droghe può ridurre la salute digestiva Soffrire di patologie digestive, come la sindrome del colon irritabile, la colite ulcerosa o la gastrite può compromettere la digestione Stress eccessivo. Una produzione esagerata di cortisolo nell’organismo può rallentare la digestione e il metabolismo Quali sono i sintomi di una cattiva digestione? I sintomi riferiti maggiormente dalle persone con cattiva digestione sono: Gorgoglio addominale Addome gonfio Eccessiva pienezza gastrica Malessere, e talvolta mal di testa Nausea Forte sonnolenza dopo i pasti Eruttazione eccessiva Integratori alimentari per migliorare la digestione: Quali sono i migliori in assoluto? Adesso ti elencherò i migliori integratori alimentari per ridurre efficacemente tutti i sintomi associati alla cattiva digestione. Utilizza i probiotici Uno degli integratori alimentari più utili per combattere i problemi di cattiva digestione sono i probiotici. Il microbiota intestinale è strettamente connesso alla salute dell’apparato digerente. Alcune ricerche scientifiche hanno scoperto che un eccesso di batteri patogeni nel tratto intestinale è correlato ad un aumento dei disturbi digestivi. In questo caso occorre utilizzare un buon integratore di probiotici in grado di aumentare i batteri buoni nell’intestino. Oltre a migliorare la digestione, una buona flora batterica aumenta anche l’immunità del corpo. NOTA BENE: Non tutti i probiotici in commercio sono di ottima qualità. Scegli un probiotico che contenga al suo interno più di 10 miliardi di UFC, più di 5 ceppi batterici differenti, e soprattutto, assicurati, che le capsule siano gastroresistenti. Potresti anche assumere il probiotico più qualitativo in assoluto, ma sarebbe solo una perdita di tempo e soldi, poiché i probiotici non arriverebbero mai nel tratto intestinale, in quanto verrebbero sicuramente distrutti dagli acidi gastrici presenti nello stomaco. Miglior integratore per migliorare la digestione Oltre ad assumere un buon probiotico ti consiglio assolutamente di utilizzare un buon integratore alimentare di enzimi digestivi. Purtroppo, con l’avanzare dell’età perdiamo la nostra capacità di scomporre anche gli alimenti più pesanti. Assumere un buon integratore di enzimi digestivi ti aiuterà a digerire anche i cibi più pesanti, che fino al giorno prima ti causavano gonfiore, flatulenza, eruttazione e nausea. Assicurati di acquistare un integratore di enzimi digestivi che abbia al suo interno enzimi utili a digerire gli amidi, le proteine, i grassi e il lattosio.   Radice di zenzero Lo zenzero è una spezia utilizzata fin dall’antichità per ridurre l’infiammazione, lenire lo stomaco e migliorare la digestione. Lo zenzero, oltre ad essere un alimento che favorisce la digestione, possiede anche spiccate proprietà procinetiche, poiché è una sostanza che accelera lo svuotamento dello stomaco, eliminando il problema della flatulenza e della pancia gonfia. I ricercatori consigliano di assumere dai 1000 ai 1500 milligrammi di zenzero al giorno. Lo puoi consumare tramite la radice fresca, la polvere di zenzero o gli integratori in capsule. Non abusare dello zenzero, poiché un suo consumo eccessivo può portare a sperimentare diarrea e forte acidità di stomaco. Conclusioni finali Gli integratori alimentari descritti in questo articolo ti possono aiutare a migliorare la digestione, tuttavia, uno stile di vita sano è la scelta migliore se hai problemi di cattiva digestione.    

Carnitina: effetti sessuali

SCOPRI TUTTA LA TUA FORZA! https://amzn.to/421d6kB La L-carnitina (carnitina) è una sostanza che trasforma il grasso in energia. Viene prodotta autonomamente dal nostro organismo ma può essere presa anche sotto forma di integratori aiutando ulteriormente i nostri tessuti a produrre energia. Viene anche utilizzata per la prevenzione di malattie cardiache e muscolari e per trattare la disfunzione erettile. Andiamo a scoprire tutti i benefici con questo articolo.   Quali sono i benefici della carnitina? Diversi studi scientifici hanno dimostrato come la carnitina in dosi maggiori possa avere numerosi benefici per il nostro organismo. Tra i tanti troviamo : benefici sulle performance sportive : aumenta la circolazione sanguigna e ritarda l’affaticamento, riduce il dolore muscolare dopo l’allenamento, aumenta i globuli rossi che trasportano ossigeno nel corpo, migliora il recupero muscolare. aiuta la perdita di peso : aiuta a spostare molti più acidi grassi nelle nostre cellule, che vengono bruciate più rapidamente per produrre energia. migliora le funzioni cerebrali : aiuta a prevenire il degeneramento mentale correlato all’avanzare dell’età e a migliorare i marcatori di apprendimento. combatte la disfunzione erettile : permette di migliorare le funzioni nervose coinvolte nel processo di creazione dell’erezione e del proprio mantenimento. Cosa prendere per migliorare l’erezione? La disfunzione erettile è un disordine sessuale che porta ad una mancata rigidità del pene rendendo l’atto sessuale complicato. Essa si verifica soprattutto negli uomini di età avanzata, ma può colpire anche i più giovani. Nella maggior parte dei casi è causata da disturbi vascolari associati ad un fattore psicologico. Per migliorare questa condizione come prima cosa è utile mantenere uno stile di vita sano dunque eliminare fumo e alcool, seguire una dieta bilanciata e mantenere il corpo attivo facendo sport. L’alimentazione deve essere ricca di bioflavonoidi e vitamine.   CONCEDITI IL MEGLIO! https://amzn.to/41OOviE Quali vitamine aiutano l’erezione? Vitamina D : quando si verificano mancanze di vitamina D la produzione di testosterone nell’organismo è compromessa, inoltre la quantità di ossido nitrico necessaria per il processo di erezione va a calare. L’integrazione di vitamina D risulta quindi davvero molto utile per la risoluzione del problema. Vitamina E : è un eccellente antiossidante che previene l’invecchiamento riuscendo così a mantenere un’ottima sintesi degli ormoni sessuali. Vitamine del gruppo B : le vitamine di questo gruppo supportano notevolmente i vasi sanguigni maschili e stimolano l’organismo alla produzione degli ormoni sessuali.   Quali sono i migliori integratori sessuali? Andiamo adesso ad analizzare quali sono i nutrienti e quindi gli integratori migliori per aiutare e prevenire la disfunzione erettile. in primis troviamo sicuramente: : carnitina : nelle sue due forme propionil-L-carnitina e acetil-L-carnitina si dimostra utile nel trattamento coadiuvante alla terapia farmacologica in quanto grazie alle sue proprietà antiossidanti protegge l’endotelio (tessuto che riveste la superficie interna dei vasi sanguigni) da eventuali azioni lesive; svolge attività mioprotettive e neuroprotettive mettendo quindi in salvo il deterioramento strutturale e muscolare.Tutti questi meccanismi d’azione contribuiscono al miglioramento della qualità del rapporto e all’ incremento della frequenza dei rapporti sessuali ed in alcuni casi aiutano anche l’eiaculazione precoce. A seguire troviamo di grande efficacia anche : L-arginina : favorisce la produzione dell’ossido nitrico, un mediatore vasoattivo che è di fondamentale importanza per la corretta funzione erettile. Inoltre la sua azione antiossidante migliora la produzione e la qualità degli spermatozoi. DHEA: componente essenziale degli ormoni sessuali, indicato per le persone che hanno un basso livello di ormoni sessuali. Citrullina : amminoacido che rende l’erezione più vigorosa e più duratura.   Carnitina : effetti sulle donne Oltre ad aiutare gli uomini, la carnitina con le sue funzioni è utile anche alle donne. Viene utilizzata maggiormente come integratore in caso di allenamento dimagrante e dieta ipocalorica. In particolare la carnitina aiuta a : Stimolare la combustione dei grassi. Migliorare il rapporto tra muscoli e grasso. Aumentare i livelli di energia e supportare la rigenerazione muscolare.   L -carnitina: quando assumerla? L’integrazione di carnitina nelle sue diverse forme si dimostra utile non solo in ambito sessuale ma anche cardiologico, neurologico e sportivo. È opportuno però chiedere sempre un parere al proprio medico prima di assumerla. La carnitina può essere assunta per via endovenosa (in caso di veri e propri farmaci) oppure per via orale se si tratta di semplici integratori.                                      Carnitina prima o dopo i pasti? Se la carnitina viene assunta per migliorare la prestazione sessuale è consigliato un dosaggio di 2gr al giorno divisi in due volte, normalmente a stomaco vuoto. Se invece la si assume per le sue funzioni dimagranti o per lo sport è consigliato 1gr al giorno sempre a stomaco vuoto e nei giorni dell’allenamento circa 30 minuti prima di iniziare. Carnitina : effetti collaterali L’ uso di carnitina è generalmente ben tollerato dall’organismo. Tuttavia è sconsigliato prenderla se si è epilettici o se si hanno problemi alla tiroide. È da evitare anche in gravidanza e durante l’allattamento. Se in giro hai letto che la carnitina fa male al cuore sappi che non esistono ancora studi certificati in merito, ma come già detto è sempre utile contattare il proprio medico e chiedere consiglio prima di iniziare ad assumerla.   UN COMPLESSO VEGETALE DEL BENESSEREhttps://amzn.to/3NmmlHp

Che cos’è l’implantologia?

Hai sentito parlare di implantologia e vuoi capire di cosa si tratta? Te lo sveliamo in questo articolo. Abbiamo chiesto alcuni consigli al Dr. Leonardo Miceli, Dentista Specialista in Implantologia a Napoli, che ci ha aiutato a saperne di più su questo tipo di trattamento ortodontico. Se sei capitato in questo articolo è perché sicuramente sei alla ricerca di informazioni più precise e dettagliate sull’implantologia, sei perciò capitato nel posto giusto. Nei prossimi paragrafi ti porteremo alla scoperta di questa pratica odontoiatrica e ti aiuteremo a capire quando è bene rivolgersi ad essa e come poterla applicare. Prosegui perciò questa lettura per conoscere tutto il necessario sull’argomento. L’importanza di una buona dentatura Non tutti sanno che avere una buona dentatura è alla base del benessere dell’organismo umano. I denti sono una parte importantissima di ogni individuo e dal loro benessere dipendono numerosi fattori, ci sono una serie di patologie che nascono quando non c’è una buona cura dentale o non è presenta una buona dentatura. Tra esse troviamo ad esempio infezioni, infiammazioni, carie, parodontite, male occlusione della mandibola, problemi di equilibrio, giramenti di testa, problemi digestivi. Proprio per questo è importante, anche quando non vi sono sintomi evidenti, eseguire dei controlli di routine al fine di intervenire tempestivamente. Il dentista si prenderà cura dei nostri denti e ci permetterà di non imbatterci in eventuali problematiche invalidanti. Tra le varie tecniche attuate a livello odontoiatrico incontriamo l’implantologia. Che cos’è l’implantologia? L’implantologia è una tecnica odontoiatrica che entra in funzione quando un paziente presenta un’assenza totale o parziale della dentatura. Questa assenza può essere dipesa da differenti fattori ad esempio scarsa igiene orale, carie non curate, devitalizzazioni necessarie, caduta o rottura a causa di traumi o incidenti. Quando mancano uno o più denti è bene intervenire recandoci da un professionista che possa permettere di ristabilire il nostro benessere dentale. In cosa consiste l’implantologia? L’implantologia prevede l’impianto dentale ossia l’impianto di denti finti dove non sono presenti che possono essere la soluzione perfetta e ideale per chi ricerca un sorriso perfetto. Sono anche un’ottima soluzione per ristabilire il corretto funzionamento della dentatura e per ristabilire il benessere psicologico di un paziente. Di fatti, quando c’è la perdita di uno più denti si va incontro anche a problemi estetici che influenzano l’autostima e il benessere psichico di una persona. Con l’impianto dentale si dona la sensazione di avere denti veri e di avere una dentatura perfetta da sfoggiare senza alcun timore. Chi si occupa di eseguire l’implantologia? Ad occuparsi di questo particolare processo non è direttamente il dentista ma un gnatologo che è l’esperto di implantologia dentale. Lui si occupa di occlusione, ATM, riabilitazioni implanto-protesiche, oltre che a della diagnosi e della cura delle articolazioni della bocca. Ci sono diversi impianti? La risposta è ovviamente si, non vi è un solo tipo di impianto ma il gnatologo e il dentista decideranno verso la soluzione più adatta per il paziente e per la sua soluzione. Uno degli impianti di cui si parla maggiormente in questo periodo è l’implantologia a carico immediato che permette di installare protesi dentali fisse in tempi brevi grazie a tecniche all’avanguardia. Ogni protesi viene agganciata con viti in titanio su impianti dentali inseriti al fine di fissare le corone, non vi è perciò il processo di cementazione che ne permette perciò il controllo periodico in modo più pratico e preciso. L’impianto inoltre risulta avere un aspetto più naturale e quindi l’intero sorriso non apparirà artefatto. Intervento e cura post operatoria L’intervento di implantologia ha una durata massima di 30 minuti e consiste nel realizzare un foro di piccole dimensioni sull’osso mascellare o mandibolare per andare ad inserire una vite dove sarà poi fissata la protesi fissa. Si esegue l’intervento in anestesia locale quindi il paziente non avverte alcun tipo di dolore. Dopo l’intervento è possibile che si manifesti fastidio nella zona e gonfiore per questo il medico potrebbe somministrare alcuni farmaci, soprattutto se si presenta dolore. La terapia medica generalmente non dura più di tre giorni. Può essere realizzata da tutti l’implantologia a carico immediato? La risposta è no, per farsì che vi sia un risultato ottimale e durevole nel tempo è necessario che il paziente presenti un osso mandibolare di buona densità al fine di operare in sicurezza e mantenere la tenuta dell’impianto. Anche la gengiva deve essere in buone condizioni altrimenti non è possibile eseguire l’impianto. Quali sono i costi da sostenere? I costi da sostenere per l’implantologia sono molto variabili, ci sono numerosi fattori da considerare e da valutare. Ogni paziente infatti presenta una situazione differente dagli altri è perciò importante che al momento della consultazione con il tuo gnatologo di fiducia ti faccia eseguire un preventivo preciso e dettaglio per il lavoro che dovrà essere eseguito.  

Emorroidi che sanguinano: come intervenire?

Se abbiamo problemi di emorroidi che sanguinano e ci sentiamo spaventati, proviamo ad affrontare il problema…alla base (etimologica): infatti, la parola stessa “emorroidi” deriva dal greco ed è composta, traslitterando, da haima (cioè “sangue”) e rheo (“scorro”), dunque le emorroidi hanno qualcosa a che fare con lo scorrere del sangue. Non spaventiamoci più del dovuto, quindi, poiché il sanguinamento dei gavoccioli emorroidari ha una spiegazione, che forniremo tra poco. Inoltre, cosa fare quando le emorroidi sanguinano? Scopriamo alcuni rimedi pratici e di facile applicazione. Rottura e sanguinamento dei cuscinetti emorroidari: ecco spiegato perché Le emorroidi rischiano di rompersi e sanguinare quando diventano infiammate e patologiche. Normalmente, i cuscinetti emorroidari non causano problemi, ma, al contrario, concorrono alla continenza e all’evacuazione delle feci. Questi morbidi cuscinetti o gavoccioli sono irrorati di vasi sanguigni. Il disturbo emorroidario insorge quando i cuscinetti emorroidari si infiammano, diventano congesti e provocano dolore, secchezza, prurito, sensazione di ano umido o altre condizioni spiacevoli. Tale situazione dipenderebbe, principalmente, da un problema circolatorio, in particolare da un insufficiente ritorno venoso all’interno del plesso delle emorroidi, ossia i vasi sanguigni emorroidari. Il sanguinamento dei cuscinetti vascolari emorroidali appare di un colore rosso vivo brillante, simile al sangue di tipo arterioso, anche se ci si aspetterebbe un colore più scuro, più simile a quello di una vena rigonfia. Questo aspetto parrebbe suggerire che le emorroidi siano composte da una rete vascolare piuttosto ricca e complessa (spesso, per definirla, è utilizzato anche l’espressione “corpo cavernoso del retto”). Cosa può determinare la rottura dei gavoccioli e il sanguinamento? Poco fa si diceva che i gavoccioli emorroidari sono formati da un tessuto morbido, spugnoso e fortemente altamente vascolarizzato, ossia dall’elevata irrorazione sanguigna. La rottura delle emorroidi può avvenire “sotto stress”: ponzamento, attrito, sfregamento durante un’evacuazione faticosa dovuta alla stitichezza possono “sfiancare” i vasi sanguigni. emorroidari, che si dilatano e si gonfiano per l’eccessiva pressione, fino a rompersi.   Anche stare sempre seduti può esercitare una eccessiva pressione sulle vene rettali, così come problemi di obesità, poiché si tratta di condizioni che incidono sulla fisiologica circolazione. Inoltre, una condizione di gravidanza avanzata può anch’essa costituire un precedente a rigonfiamento, infiammazione, rottura dei vasi emorroidari.   Come agire in caso di rottura e perdite ematiche?   Ecco quattro dritte di massima: Asciughiamoci tamponando senza strofinare. Sfregare eccessivamente può aumentare l’infiammazione della cute di rivestimento dei cuscinetti, oltre a sollecitare l’attrito e la pressione sui vasi sanguigni fragili. Lavaggio intimo delicato. È raccomandabile detergere i genitali esterni separatamente dall’ano, per evitare la proliferazione microbica e un’eventuale infezione. Utilizziamo acqua tiepida o a temperatura ambiente per la zona anale, con poco detergente intimo delicato e diluito in acqua, rispettoso del normale pH cutaneo, possibilmente privo di agenti schiumogeni, alcol, coloranti o forti profumazioni, tutti potenziali allergeni. Asciughiamoci tamponando leggermente con un panno morbido, che laveremo subito, o con un foglio di carta assorbente usa e getta, con movimenti delicati. Scegliamo indumenti intimi confortevoli. Prediligiamo biancheria intima in cotone elasticizzato, comoda, senza pizzi o altri inserti che potrebbero scatenare il prurito e acuire l’infiammazione. 4. Indossiamo abiti comodi e non stretti Niente jeans troppo stretti o altri vestiti aderenti e scomodi. Infatti, abiti comprimenti potrebbero aumentare l’attrito con la zona anale durante i movimenti e aggravare la pressione da seduti, oltre a favorire la sudorazione, con un peggioramento di prurito e bruciore. Cosa fare per prevenire la rottura delle emorroidi?  I suggerimenti di benessere e salute sono orientati a contrastare la stipsi e la sedentarietà, promuovendo la circolazione e il naturale transito intestinale. Ecco qualche consiglio orientativo: Fibre alimentari e acqua nella dieta Tra i suggerimenti alimentari, seguiamo una dieta a based di fibre vegetali, contenute in ortaggi freschi, frutta e legumi (anche cereali integrali). Non solo.   Sarà particolarmente importante assicurare all’organismo un apporto idrico di circa un litro e mezzo di acqua al giorno. Infatti, bere acqua contribuirà a rendere morbide le feci, favorendone l’eliminazione.   Evitare l’assunzione di alcuni alimenti Cibi ad azione irritante, astringente, lassativa sono controindicati in caso di crisi emorroidarie acute. In particolare, salse piccanti, spezie molto piccanti e pietanze molto speziate potrebbero concorrere a un peggioramento della situazione locale. Anche alimenti fritti, insaccati salati e intingoli elaborati non faranno che acuire l’infiammazione, oltre a favorire una cattiva digestione. Evitare una eccessiva pressione sulle vene rettali Se stiamo troppo seduti davanti alla scrivania per lavoro, sarebbe utile alzarsi ogni tanto per riattivare una regolare circolazione e alleggerire la pressione sull’area ano- rettale. Se invece siamo pigri, il dolore da emorroidi ci convincerà ad attivarci per evitare un peggioramento della condizione locale e prevenire la ricomparsa dei sintomi. Possiamo fare qualche passeggiata quotidiana (se non abbiamo tempo, cerchiamo di fare più passi possibili: per esempio, usiamo le scale e non l’ascensore, andiamo al lavoro camminando, se la distanza lo consente). Tra le discipline sportive indicate, il nuoto è una valida idea: è uno sport in sospensione che non prevede attriti, e può aiutare a rafforzare la muscolatura pelvica e perineale.  

CHIAMA ORA