Idee per Halloween: 3 vestiti da paura!

Si avvicina Halloween, e di conseguenza anche la febbre di cosa fare ad Halloween per festeggiare la notte di Ognissanti come da tipica tradizione americana. Uno dei nodi cruciali è come travestirsi ad Halloween? Quale vestito indossare per avere un look “da paura”? E’ possibile acquistare un abito pronto e fatto, ma il gusto maggiore sta nel creare qualcosa da sè, sia come trucco che come vestito. Vanno sempre di moda i costumi da Diavolo, da strega, o da Vampiro, si trovano infatti pochi piccoli accorgimenti per realizzare abiti terrificanti di questo tipo… Vediamo insieme tre idee trendy per vestirsi in maniera terrificante ed avere un look degno di Halloween! Costume da Infermiera Zombie, Liv Moore di iZombie Il look da Zombie è sempre di moda per halloween, in particolare negli ultimi anni con l’avvento delle serie zombistiche come The Walking Dead e il più allegro iZombie, trasmesso da Netflix. Cosa c’è di meglio che passare la notte di Halloween nei panni della sexy coroner Olivia Moore di Seattle? Bastano pochi accorgimenti: un vestito corto bianco, parigine o calze bianche per dare un tocco sexy, scarpe con tacco, sangue finto, o tinta di colore rosso, cerone bianco, ombretti e rossetto scuro, parrucca bionda platino. Con le forbici lavorare il vestito bianco in modo di sfilacciarlo e rendere i bordi logori, per farlo sembrare rovinato. Il sangue finto e la tinta rossa servono per sporcare il vestito e le calze prima di indossarle. passare sul viso il cerone bianco per dare un aspetto emaciato al nostro volto, e contornare gli occhi e la parte sotto delle palpebre con un colore nero con gli ombretti, in modo di dare un tocco più naturale al look da zombie. In aggiunta è buono mettere su anche lenti a contatto azzurre celesti chiare, o con venature di rosso o rossi addirittura per dare l’idea dello zombie infuriato e affamato. Se avete pratica di trucco e un po di pazienza, anche acquistando ferite finte e cicatrici renderete la vostra zombie più realistica possibile. Mercoledi Addams, una maschera classica senza tempo Il vestito di Mercoledi Addams per Halloween è un classico che viene utilizzato anche a Carnevale, e sempre d’effetto per chi ama il brivido. Come realizzare l’abito? Serve un vestito nero, o un maglione lungo nero con gonna, scarpe basse, nere preferibilmente, Colletto bianco triangolare da mettere sopra, parrucca con trecce laterali oppure acconciatura con trecce qualora si possiedono capelli lunghi scuri, cipria o cerone bianco, smalto nero. La semplicità di questo abito è che basta apporre un velo di trucco emaciato, e acconciare le trecce e indossare maglione nero e gonna per avere un effetto realistico da paura. Harley Queen: Look da folle! Con l’avvento di Suicide Squad, l’abito per Halloween di Harley Queen è diventato un must, dopo la prova molto convincente al cinema di Margot Robbie, e la prossima uscita nel 2020 del nuovo film che la vede protagonista. Per realizzare l’abito della folle eroina cattiva servirà una maglia nera e rossa a maniche lunghe, gonna o coulotte nere o doppio colore, calze nere a rete, anfibi, cerone bianco e ombretti scuri rossetto rosso acceso, sprai per colorare i capelli, e mazza da baseball pe rendere il tutto molto più credibile. Indossando le due maglie e tirando una linea verticale precisa al centro, sarà poi facile tagliare la prima maglia a metà, e cucire la seconda metà alla maglia sottostante, per avere l’effetto giullare del costume originale. Il tessuto rimanente al taglio servirà per realizzare rombi che andranno cuciti sulle maniche, per un totale di sei rombi di due colori rosso e nero. Indossando la coulotte e le calze a rete il costume sarà pronto. Manca solo una spruzzata di rosso e blu sui capelli biondi legati ai lati. Se non avete i capelli chiari, usate una parrucca sopra bionda. E’ importante giocare con il trucco per realizzare l’effetto lacrima con il trucco sfumato sul volto. Avete già deciso cosa indossare ad Halloween? A volte la vostra faccia può fare più paura del trucco stesso!

Rose Mc Iver: Chi è il suo fidanzato?

L’attrice neozelandese Rose Mc Iver è nota al pubblico di Netflix come protagonista della serie iZombie, nella quale interpreta la parte del medico legale di Seattle Olivia “Liv” Moore, una “non morta” che viene graffiata da uno Zombie ad una festa e si dedica al lavoro di coroner sfruttando le sue visioni. Sul grande schermo ha fatto parte del cast di Amabili Resti di Peter Jackson del 2009, film tratto dal romanzo di Alice Sebold. Tra le varie apparizioni sul piccolo schermo vanno ricordate ancora bambina come la figlia Ilea di Ercole e Deianira, principessa di Calidone, e nel ruolo di Trilly(campanellino) nella serie C’era Una Volta. Rose è minuta, bionda naturale, e alta 163 cm.   L’attrice è sposata dal 2005 con Benjamin Hoeksema, suo fidanzato di lunga data. Benjamin esercita la professione di Architetto.      

Strategia di Branding, la reputazione on line e la forza dei tag

In questo articolo andiamo ad approfondire come curare al meglio il personal branding online partendo da operazioni semplici, che però se curati nel tempo possono evitare inconvenienti informativi, a volte anche piuttosto fastidiosi. E’ capitato anche a me di cercare il mio nome e cognome su Google e ritrovarmi situazioni che non volevo far vedere on line, come un lavoro che avevo svolto anni fa, la partecipazione ad un progetto in cui ho chiuso male i rapporti con la società, oppure la presenza delle foto dei miei figli on line. Molti ci tengono alla privacy e il fatto di far vedere i figli cercando su Google non gli va molto a genio. Seguendo un piccolo decalogo di accorgimenti basici ma efficaci, riusciamo ad ottenere un ottimo biglietto da visita di chi siamo, e che cosa facciamo, e delle cose positive che abbiamo fatto, insomma della nostra reputazione on line. Si tratta di una piccola strategia di branding, che fa emergere le informazioni che vogliamo veramente far uscire di noi stessi. Quello che mettiamo nei nostri biglietti da visita on line appare agli occhi di chi cerca il nostro nome e cognome su Internet. Quali sono i nostri biglietti da visita online La domanda sorge spontanea(come diceva un Gabriele Marconi anni fa imitando Antonio Lubrano): Quali sono i nostri biglietti da visita online? Primo fra  tutti, se svolgiamo un’attività che lo richiede ovviamente è la “nostra casa” il nostro sito ufficiale, oppure della nostra azienda. Se siamo dipendenti di una società, ed essa prevede una sezione di staff o che parla dei dipendenti, è bene apparire sul sito della società per cui lavoriamo. Se il sito web non ci serve, perché per il lavoro che facciamo non è necessario, Allora i nostri profili social parleranno per Noi. Profilo Facebook, Instagram, account Twitter, e sul nostro lavoro e sui nostri collegamenti professionali LinkedIn racconta la nostra storia. Cosa dobbiamo fare? Curarli, mettere all’interno dei nostri profili le informazioni corrette(e soprattutto aggiornate) su di noi, in modo di poter avere all’esterno una fotografia di quello che siamo e che cosa facciamo in un preciso momento storico della nostra vita. Anche Youtube, se siamo abituati a girare video relativi al nostro lavoro o alle nostre passioni, raccontano tanto di noi a chi ci cerca per nome e cognome. Se andiamo ad aggiornare con la dovuta costanza tutte le nostre posizioni on line, allora il nostro nome sarà raccontato esattamente come siamo. Perché come si dice anche in parecchi corsi SEO, Google e i motori di ricerca in particolare sono basati su algoritmi avidi di informazioni, e non dargliele significa farli arbitrare su quale informazioni scegliere e non sempre le informazioni che i motori di ricerca ritengono salienti per noi lo sono, anzi potrebbero non esserlo affatto, e dunque anche spesso obsolete. Un esempio di quanto abbiamo potrebbe essere relativo alle informazioni on line di una persona pubblica, che so un deputato, o u Senatore della Repubblica. Ipotizziamo che una notizia relativa ad un avviso di garanzia fosse battuta dai principali Quotidiani, La Stampa ad esempio, e anche Il Fatto Quotidiano. E che la notizia sia di circa 10 anni fa. Non è importante il fatto in sé, né il contenuto dell’avviso, visto che l’oggetto di questo approfondimento non è il fatto in sé, l’uso relativamente improprio dei tag in un articolo sul sito di un Quotidiano Importante, unito all’aggiornamento sporadico dei profili online e siti istituzionali dell’Onorevole, può far sì che dopo 10 anni, una notizia effettivamente lesiva della figura pubblica della persona possa essere ancora in bella mostra in prima pagina di Google. Spesso questo accade proprio per tre motivi importanti: il mancato aggiornamento di fatti freschi e notizie aggiornate sulla persona coinvolta, il fatto di aver legato l’articolo ad un tag(contenitore trasversale di argomento) a nome e cognome del protagonista della notizia del 2009, e in ultimo il trust quotidiano on line come sito di News. Questi fattori messi insieme hanno fanno in modo che una notizia oltremodo obsoleta sia considerata, a causa del tag(che non ha una data specifica come la notizia in sé, ma rimane sempre in concorrenza sulla chiave di brand a nome e cognome), sempre “importante” e quindi degna della prima pagina dei motori di ricerca. Uso dei Tag come chiavi di ricerca trasversali Spesso accade che i tag vengono interpretati dagli addetti ai lavori come l’uso che se ne fa su Instagram, e quindi usati come etichette d’interesse, e non con la funzione che hanno nei siti, quindi come contenitori di argomento trasversali alle categorie. Mentre la notizia non si trova in in nessuna SERP nelle ricerche sul nome dell’Onorevole, rimane presente la pagina del tag, considerato evergreen da Google, e quindi permane nella sua posizione originaria pur essendo una notizia vecchia di sei anni indietro. Il consiglio, in definitiva, come best practice, è quello di aggiornare sempre il nostro sito e tutti i contenitori di news che possiamo controllare, e quando aggiorniamo siti di news e blog in generale, usare i tag in maniera “studiata”. In tal senso, si tratta di contenitori informativi simili alle categorie, ed in quel modo vanno usati, perché rimangono effettivamente senza tempo. E tu, aggiorni sempre gli articoli del tuo blog con i giusti tag?  

Che cos’è la Brexit e cosa succede con l’uscita della Gran Bretagna

Brexit – uscita britannica – si riferisce al fatto che il Regno Unito lascerà l’UE. L’UE è un’unione economica e politica che coinvolge 28 paesi europei. Permette al libero scambio e alla libera circolazione delle persone di vivere e lavorare in qualunque paese scelgano. Il Regno Unito si unì nel 1973 (quando era conosciuta come la Comunità economica europea). Se il Regno Unito lasciasse, sarebbe il primo stato membro a ritirarsi dall’UE. Una votazione pubblica – o referendum – si è tenuta giovedì 23 giugno 2016 per decidere se il Regno Unito debba lasciare o rimanere. L’abbandono dell’ UE ha vinto, 52% contro il 48%. L’affluenza al referendum è stata molto alta al 72%, con oltre 30 milioni di persone che hanno votato – 17,4 milioni di persone che hanno optato per la Brexit. La Brexit, uscita della Gran Bretagna dall’ Ue, doveva originariamente partire il 29 marzo 2019. Due anni dopo l’allora Primo Ministro Theresa May ha innescato l’articolo 50 – il processo formale per partire – e ha dato il via ai negoziati. Ma la data della Brexit è stata ritardata due volte. Nel novembre 2018 è stato concordato un accordo, ma i deputati lo hanno respinto tre volte. Qual è l’affare Brexit? L’accordo consisteva in un accordo di recesso – che stabiliva i termini per il processo di “divorzio”. C’era anche una dichiarazione politica – che delineava le future relazioni tra Regno Unito e UE. L’accordo di recesso riguardava una serie di aspetti tra cui: i diritti dei cittadini dell’UE nel Regno Unito e dei cittadini britannici nell’UE quanti soldi il Regno Unito avrebbe dovuto pagare all’UE (si ritiene che fossero 39 miliardi di sterline) il backstop per il confine irlandese Il principale punto critico per molti parlamentari conservatori e DUP è stato il backstop. Attualmente non esistono posti di frontiera o barriere fisiche tra l’Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda. Il backstop è progettato per garantire che continui dopo che il Regno Unito ha lasciato l’UE. Il backstop sarebbe necessario solo se non fosse possibile trovare una soluzione permanente per evitare i controlli alle frontiere. Se fosse necessario, il backstop manterrebbe il Regno Unito in strette relazioni commerciali con l’UE per evitare del tutto i controlli. Ma molti parlamentari erano critici. Dissero che se fosse stato usato il backstop, il Regno Unito avrebbe potuto rimanere intrappolato per anni. Ciò lascerebbe il Regno Unito bloccato nell’unione doganale dell’UE, impedendo al paese di concludere accordi commerciali con altri paesi. La loro opposizione alla fine portò alle dimissioni di Theresa May. Boris Johnson, che ha sostituito la signora May come primo ministro, afferma che esistono “abbondanti” soluzioni tecnologiche alla questione del confine irlandese Il primo ministro Boris Johnson, che è subentrato alla signora May, afferma che l’UE deve rimuovere il sostegno dall’accordo. Secondo il suo piano, l’Irlanda del Nord sarebbe rimasta nel mercato unico europeo delle merci ma avrebbe lasciato l’unione doganale. Ciò significherebbe nuovi controlli doganali, la maggior parte dei quali, potrebbero essere effettuati elettronicamente e lontano dal confine. L’UE sta prendendo in considerazione il piano, ma se il piano viene respinto, Johnson afferma che il Regno Unito partirà comunque il 31 ottobre. Cosa succederà dopo la Brexit? Il governo del Regno Unito afferma di concentrarsi sulla conclusione di un nuovo accordo in occasione di un vertice dell’UE il 17 ottobre. Se le parti non riuscissero a raggiungere un accordo, il signor Johnson potrebbe essere costretto a cercare una terza estensione della Brexit. Questo perché i parlamentari hanno approvato una legge – nota come Benn Act – che prevede che il sig. Johnson richieda un ritardo sulla Brexit entro il 19 ottobre. Ciò riporterà la scadenza dal 31 ottobre al 31 gennaio 2020. I parlamentari affermano che la legge è necessaria per prevenire una Brexit senza accordi. Il PM non dovrà scrivere una lettera se i parlamentari approvano un accordo sulla Brexit o votano a favore della partenza senza alcun accordo. Johnson insiste ancora che il Regno Unito partirà alla fine di ottobre. Non è chiaro come ciò accadrà se la legge lo richiede di chiedere una proroga. Può ancora succedere una Brexit senza accordi? Dopo che i parlamentari hanno votato a favore dell’estensione della scadenza per la Brexit, Johnson ha cercato di convocare elezioni anticipate. Ma non abbastanza parlamentari hanno supportato il PM. Per innescare un’elezione anticipata almeno i due terzi devono sostenere l’idea. I parlamentari dell’opposizione affermano che non appoggeranno le elezioni – o chiederanno un voto di sfiducia nei confronti del Primo Ministro – fino a quando non sarà attuata la legge volta a bloccare una Brexit senza accordo. Una Brexit senza problemi causerà interruzioni? Se il Regno Unito lascia l’unione doganale e il mercato unico il 31 ottobre, l’UE inizierà a effettuare controlli sulle merci britanniche. Ciò potrebbe comportare ritardi nei porti, come in quello di Dover. Alcuni temono che ciò possa comportare strozzature del traffico, interruzione delle rotte di approvvigionamento e danno all’economia. Se la sterlina cala bruscamente in risposta a nessun accordo e ci sono ritardi significativi nei porti, come Dover, potrebbe influire sul prezzo e sulla disponibilità di alcuni alimenti. Vi sono inoltre preoccupazioni riguardo alle potenziali carenze di medicinali. Johnson ha cercato di calmare tali paure annunciando ulteriori 2,1 miliardi di sterline di finanziamenti per prepararsi a un possibile risultato senza accordi. Molti sostenitori della Brexit affermano che è difficile prevedere con precisione cosa accadrà o ritengono che eventuali perturbazioni economiche saranno di breve durata e minori. Ma la maggior parte degli economisti e dei gruppi imprenditoriali ritiene che nessun accordo possa portare a danni economici. Ad esempio, l’Ufficio per la responsabilità di bilancio – che fornisce un’analisi indipendente delle finanze pubbliche del Regno Unito – ritiene che una Brexit senza accordi causerebbe una recessione nel Regno Unito .

Iris Serban: abiti che ti vestono come una Principessa

Chi non vuole essere perfetto a cerimonie ed eventi mondani, come un aperitivo all’aperto o ad una festa esclusiva? Gli abiti di seta trasmettono in questo senso il lusso addosso a chi li indossa. Eleganza, disegnano una linea perfetta al corpo delle donne, dando la sensazione di perfezione, sensualità. Abbinare alla seta lo chiffon, impreziosendo il corpo e permettendogli di emergere. I vestiti in seta vanno abbinati con un meraviglioso tacco a spillo od una decolletè, per essere unica, elegante, indispensabile. Gli abiti firmati da Iris Serban cavalcano la filosofia del lusso, per vestire vere e proprie principesse con seta e dettagli preziosi. Abiti come nelle favole di Andersen e i racconti Disney, che rendono una donna sexy senza essere volgare. Iris Serban è molto presente su Instagram, è possibile visitare il profilo qui: https://www.instagram.com/iris_serban/?hl=it Iris Serban ultimamente ha vestito anche la presentatrice inglese Holly Willoughby, che ha stupito i propri telespettatori con uno splendido abito Bordeaux. Holly presenta Dancing on Ice insieme al collega Philip Schofield. E proprio in questo show la Willoughby ha deliziato gli occhi con gli abiti firmati da serban. E tu, ti sei mai sentita una principessa?

Filler con Acido Ialuronico, cosa sapere

L’acido ialuronico è una sostanza che mantiene elasticità e dona la forma e la resistenza alla nostra pelle. Andando avanti con gli anni, la concentrazione di acido ialuronico tende a diminuire, a causa dell’invecchiamento cutaneo. I filler di acido ialuronico tendono a dare un effetto di riempimento delle rughe sul viso, a donare volume e ingrandire il contorno labbra e aumentare il volume degli zigomi, e recuperano i segni di acne e cicatrici causati da traumi. L’effetto dei filler è immediato, e per questo è molto richiesto da tantissime persone. Quanto Dura L’effetto del Filler con Acido Ialuronico? L’effetto del filler di acido ialuronico dura da 4 a 6 mesi, e nel tempo si consuma, quindi superato questo periodo è necessario ripetere il tipo di trattamento per prolungarne l’aspetto. Consigli e best practice dopo filler di acido ialuronico Il Bere alcolici oppure fumare, oppure non praticare sport alcuno, tendono a diminuire l’effetto lifting procurato dall’uso del filler di acido ialuronico. Utilizzare prodotti antirughe, con cosmetici a base idratante ed emolliente, contenente ad esempio allantoina, ed antiossidanti, tendono ad aiutare l’effetto dei filler e prolungarne la durata. Anche supportare l’uso dei filler con integratori alimentari a base di antiossidanti e con funzione antiage è una pratica consigliata, l’assunzione di sostanze con vitamina C ed E, aiutano l’elasticità cutanea, la compattezza, e l’idratazione per lungo tempo, tendendo a contrastare i segni dell’invecchiamento cellulare. Quindi la sinergia di filler, creme e integratori potenzia enormemente l’effetto antiage. Anche la pratica di una dieta sana e bilanciata, effettuare abitualmente sport, cercare di scaricare lo stress, non consumare alcolici e fumo sono d’aiuto per contrastare il decadimento cellulare dell’epidermide, rafforzandone la tonicità. Marchi Noti di Filler Filler Juvederm Juvederm filler viene prodotto dalla Allergan, società molto nota per i trattamenti nel settore estetico e dermatologico, di supporto per la chirurgia plastica e nel campo delle neuroscienze e in oftalmologia. Prodotti molto noti sono Juvederm Ultra e Juvederm Voluma. I Filler Juvederm vengono usati in medicina estetica per un effetto rimpolpante e antiage alla pelle. Filler Restylane Restylane produce una linea di filler con acido ialuronico stabilizzato, aumentandone la durata e la permanenza nella parte della pelle in cui viene inettato. L’acido ialuronico è parte integrante del nostro organismo perché prodotto direttamente, ma con l’andare avanti degli anni la produzione si riduce. I filler Restylane fanno in modo di continuare a mantenere costante il livello di acido ialuronico. I prodotti della gamma Restylane sono prodotti da elementi non di origine animale, quindi riducono il rischio di allergia, e si presentano come un gel trasparente che ristabilisce il volume della pelle e rimodella il contorno, rimpolpa le labbra e attenua l’invecchiamento della pelle del viso. I prodotti maggiormente noti della linea Restylane sono Rerstylane Vital, Perlane Filler, Restylane Lidocaina. Si tratta comunque di soluzioni e applicazioni ripetibili periodicamente, e non permanenti. E’ possibile trovare i prodotti come filler all’acido ialuronico in farmacia, sia offline che online.

Placchetta Living: elemento di design per la tua casa

La BTicino è un’azienda operante nel settore delle apparecchiature elettriche per la casa, l’ufficio, la produzione fondata dai fratelli Bassani nel 1936 a Varese. Il Nome BTicino subentra nel 1989, quando l’azienda entra nel gruppo industriale Legrand. L’esperienza è maturata nel tempo nel settore della comunicazione oltre che nell’elettricità, con specializzazione in citofonia, videocitofonia e dati, ma negli anni il marchio BTicino vuol dire placche che circondano gli interruttori della luce delle nostre abitazioni. La Placchetta classica che copre l’interruttore ormai da anni non è più un mero accessorio che copre un componente antiestetico come la scatola elettrica, ma un vero e proprio complemento di arredo, grazie alla linea delle Placche Living che Bticino ha distribuito sul mercato. Materiali di pregio, finiture accurate, fanno della placchetta living un oggetto imprescindibile che si integra alla perfezione con il nostro normale arredamento. Come sarebbe un pugno in un occhio se le placchette degli interruttori di casa non accompagnassero i mobili, lo stile della casa, tecno, classico, minimal? La placchetta dell’interruttore ha il suo ruolo, e si assorbe bene negli ambienti domestici quando è scelta con criterio, emerge invece come antiestetico elemento contro design quando è scelta con approssimazione. BTicino seleziona la placchetta living proprio per dare una risposta di design anche a questo elemento apparentemente poco importante, ma abbastanza cruciale. Dal 1996 con l’introduzione della linea Living International, la placca diventa anche un elemento tecnologico, che contiene dispositivi di trasmissione elettrica, domotica e dati di primaria importanza per la nostra vita quotidiana. L’ampiezza della gamma Living si è arricchita negli anni arrivando alla serie LivingLight, fondendo la linea Living International, con Living Light e Living Tech, rendendo le tre serie completamente intercambiabili. Inoltre BTicino ha introdotto ulteriori scelte di gamma con la finitura Quadra, dalle linee squadrate, e Tonda, con linee più morbide. Le placche Living Air invece propone uno spessore millimetrico, per non emergere troppo dalla parete. Scegliere le placche elettriche giuste per la tua casa non è semplice: devi considerare aspetti estetici e pratici, valutare lo stile degli ambienti e soddisfare i tuoi gusti. BTicino da sempre coniuga estetica e tecnologia per tutte le sue serie di placche per interruttori, così da poter rispondere alle tue esigenze di funzionalità senza rinunciare alla bellezza di una placca di design. Tra le scelte delle placche Living, una speciale menzione va per Living Now, dal disegno pulito e dalle linee essenziali e geometriche, che propone fino a sedici finiture. Living Now coniuga insieme design e funzionalità per una casa da design personale e dalla funzionalità spiccata. E tu, come scegli in genere le placchette degli interruttori a casa tua?

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