Telefonare in viaggio: tutte le migliori tariffe

Le prime cose che ci vengono in mente quando siamo in viaggio all’estero sono: come posso contattare i miei cari che sono rimasti a casa, senza spendere una fortuna? Come posso tenere aggiornati gli amici sui posti meravigliosi che sto visitando? Oppure, se sono in viaggio per lavoro, come  posso aggiornare i colleghi e l’azienda su come e quanto il lavoro sta progredendo? Oggi fortunatamente ci sono diverse valide tariffe per non rimanere isolati e contemporaneamente non svuotare il nostro conto in banca! È fondamentale ricordare che: Dal 15 giugno 2017, se sei in viaggio nei Paesi dell’Unione Europea puoi utilizzare la tua offerta nazionale senza alcun sovrapprezzo, nel rispetto delle condizioni di utilizzo corretto previste dall’articolo 4 del Regolamento 2016/2286. Quindi: se chiami o invii SMS a un numero di uno di tali Paesi che si trovi a sua volta in Unione Europea, utilizzi la tua offerta nazionale! se ricevi una chiamata o un SMS da un numero di uno di tali Paesi che si trovi a sua volta in Unione Europea, non paghi nulla! se chiami o invii un SMS dall’Italia a un numero che si trovi in uno dei Paesi dell’Unione Europea o, più in generale, all’estero, paghi secondo le tariffe previste per le chiamate e gli SMS internazionali, non trattandosi di traffico in roaming. se effettui o ricevi chiamate su una SIM non appartenente a uno dei Paesi dell’Unione Europea, paghi secondo le tariffe previste per le chiamate internazionali. Per cui, se rimaniamo circoscritti all’Unione Europea, tutto rimarrà come prima! (Fonte: sito web Vodafone, vedi link alla fine dell’articolo). Cosa succede invece se vogliamo chiamare da, o verso, un paese extra-europeo? Vediamo nel dettaglio le opzioni a nostra disposizione: VoIP: servizi come Skype, Zoom e tanti altri, permettono di chiamare, videochiamare, chattare, al costo corrente della connessione internet che stiamo utilizzando. Negli alberghi all’estero di solito la connessione WiFi è inclusa nel costo della camera, o ha un piccolo costo aggiuntivo, così come è gratuita nei cafè, nei ristoranti, nei parchi pubblici e in alcuni grandi catene di negozi.   SIM Estera da acquistare direttamente nel paese estero: ha il vantaggio di poter sfruttare le tariffe e le offerte locali, a volte molto convenienti. Tuttavia spesso includono un traffico dati davvero esiguo, perché in paesi come ad esempio gli Stati Uniti c’è una fortissima presenza di Wifi pubblici sul territorio che rendono, di fatto, superflue le connessioni dati presenti sul cellulare. Tariffe Estero: ormai tutti i nostri operatori nazionali offrono opzioni vantaggiose per il roaming internazionale con tariffe Giga Estero (con incluso quindi piano dati oltre al piano voce): Iliad, Tim, Vodafone permettono di chiamare numeri fissi o cellulari all’estero e consentono tariffe vantaggiose e contenute, con l’opzione di avere una SIM dedicata per chiamare e navigare risparmiando all’estero. Vodafone in particolare, offre anche un pacchetto che include traffico roaming per                   quando si è in aereo o in nave. per saperne di più sulle tariffe Vodafone, consultate questo articolo di Chetariffa.it

Mille sfumature di smalto rosso!

Il rosso è da sempre il colore della femminilità e dell’eleganza. Sempre presente nelle palette dei colori di tendenza smalti, in tutte le sue sfumature. Tra gli smalti rossi più apprezzati troviamo, senza dubbio, la tonalità burgundy che si adatta perfettamente a tutti gli outfit e a tutti gli stati d’animo, perfetta per le donne di tutte le età e personalità. Le unghie rosse attirano subito l’attenzione dell’osservatore, per questo motivo è fondamentale che le mani siano sempre in ordine e curate. Quando si utilizza uno smalto rosso semipermanente, è fondamentale prestare attenzione alla crescita perché diventa molto evidente e rovina l’eleganza del colore. Lo smalto rosso, in generale, si adatta bene a tutti gli incarnati e a tutte le forme di unghia, da quelle corte alle unghie più arrotondate ma rappresenta il colore perfetto per la forma sofisticata coffin. Il rosso burgundy, in particolare, è una tonalità presentata in innumerevoli sfumature, da quelle più chiare a quelle più scuri che tendono ad assomigliare al color vinaccia.   Nails art con lo smalto rosso: alcuni esempi Gli stili più amati per lo smalto rosso sono il gloss, il lucido e il super brillante, capaci di rapire lo sguardo di tutti i passanti. Tuttavia, il rosso è un colore che può essere utilizzato anche nel finish matte, perlato o metallico e si presta anche come base per meravigliose nail art. Il colore scuro, infatti, si adatta perfettamente per essere abbinato con dettagli oro, argento e con punti luce. Per un finish matte, è consigliato utilizzare una delle numerose tonalità di rosso chiaro, così da esaltare il colore senza perdere la sua elegante. Il finish matte è opacizzante e tende a scurire leggermente i colori, per questo motivo non è adatto per un rosso scuro. La tonalità strawberry è perfetta per il finish super brillante, mentre il rosso salmone o il light coral sono tonalità prettamente ideate per il finish matte e da utilizzare come base per eventuali stili di nails art. Le tonalità ideali per un effetto gel sono prettamente chiare, perché il gel tende ad illuminare maggiormente e a rendere la tonalità più vivace. Stili da realizzare con uno smalto rosso Gli stili di nails art più semplici da realizzare sono quelli che si basano su scale cromatiche e di cui è necessario prendere 5 tonalità di smalto rosso differenti, una per ogni unghia. Le sfumature sull’unghia possono essere realizzate partendo da una base più chiara fino ad una più scura, eseguendo la tecnica ombrè. Un secondo stile di nail art molto facile da realizzare prevede un rosso di base per tutte le unghie ma con un finish diverso, alternando quindi l’effetto matte all’effetto gloss, metallico e così via. Per le nails art più arricchite e sofisticate, è consigliato utilizzare come base il bordeaux o delle tonalità simili e abbinare dei disegni semplici geometrici oppure impreziosire l’unghia con delle applicazioni o smalti glitterati. Infine, con le tonalità rosso scuro è possibile realizzare delle perfette french manicure, originali e sofisticate, creando dei punti a contrasto con un colore metallizzato. Delle alternative sono la french manicure inversa o l’half moon manicure, dove il contrasto viene creato sulla lunetta e non sulla punta dell’unghia.        

Atomizzatore per sigaretta elettronica: caratteristiche e tipi

La sigaretta elettronica è composta da diverse parti: la batteria che ne permette il funzionamento, il drip tip ossia il beccuccio da cui si svapa, il filtro e l’atomizzatore. Quest’ultima componente è il cuore della sigaretta elettronica, che ha il compito di riscaldare il liquido aromatico inserito per vaporizzarlo e consentire poi l’inalazione. Vediamo i tipi sul mercato e quale atomizzatore per sigaretta elettronica è il migliore.   Atomizzatore sigaretta elettronica: polmonare o da guancia?   L’atomizzatore per sigaretta elettronica è di fatto un serbatoio dove versare il liquido da aspirare. A seconda del modello scelto, si otterrà un’esperienza di svapo totalmente diversa poichè è dall’atomizzatore che dipendono diversi aspetti, come:   la resa aromatica; l’effetto hit (il colpo in gola che suscita l’appagamento); il tipo di tiro.   Soffermiamoci sull’ultimo punto dell’elenco. Gli atomizzatori si dividono in due gruppi: quelli che consentono un tipo di tiro polmonare e quelli per un tiro da guancia. Cosa vuol dire e per cosa si differenziano?   Il tiro di polmone, indicato spesso anche con la sigla DTL, è un modo di svapare intenso, in cui si ispira il vapore direttamente nei polmoni, senza passaggi intermedi, e poi si espira. Si tratta di un metodo che genera un’alta quantità di vapore e, di conseguenza, aumenta il consumo sia della batteria che del liquido. E’ scelto da chi è alla ricerca di un hit più forte e da molti ex fumatori di sigaretta tradizionale.   Il tiro di guancia invece, conosciuto come MTL, è un metodo più naturale e spontaneo, utilizzato specialmente dagli svapatori alle prime armi. In questo caso il vapore viene tenuto in bocca prima di passare ai polmoni. Qui l’aroma viene assaporato con più calma, dato che sosta più tempo nel canale orale.   A seconda della preferenza, va scelto l’atomizzatore e  il drip tip, che sarà più ampio per il tiro polmonare o più stretto per il tiro di guancia.  Quanto dura un atomizzatore per sigaretta elettronica   Come detto, l’atomizzatore è fondamentale per il funzionamento della sigaretta elettronica. Esternamente rivestito di plastica dura o metallo, contiene una piccola resistenza che si attiva tramite l’accensione della batteria e che riscalda il liquido per poi vaporizzarlo.   La resistenza è proprio la parte più delicata: necessita di essere pulita frequentemente per eliminare i residui di liquido, ma tende comunque a surriscaldarsi e a rompersi con facilità. Capire quando è il momento di cambiare l’atomizzatore non è difficile, solitamente il vapore prende un retrogusto di bruciato, oppure si notano delle perdite di liquido scuro o ancora la produzione di vapore cala notevolmente. In linea generale l’atomizzatore ha una durata  di 15-20 giorni, dopo i quali va sostituito con uno nuovo. Gli svapatori più esperti spesso utilizzano anche l’atomizzatore rigenerabile, che non è quindi dotato di una resistenza intercambiabile ma di un deck con un filo resistivo e del cotone.   Tra i migliori tipi di atomizzatori sul mercato ci sono  gli atomizzatori sigaretta elettronica Smok e gli atomizzatori sigaretta elettronica Justfog

Batterie per sigaretta elettronica, cosa sapere

Un elemento fondamentale della sigaretta elettronica è la batteria, e per sapere quale scegliere bisogna conoscere quali tipologie esistono. Per orientarci meglio ecco dunque tutto ciò che c’è da sapere per scegliere la batteria sigaretta elettronica migliore. Batterie per sigarette elettroniche integrate o estraibili Le batteria per sigaretta elettronica può essere estraibile, oppure può essere integrata e in questo caso viene definita solitamente MOD. Quest’ultimo tipo può essere caricato senza bisogno di estrarla dal vano. Invece, con la batteria esterna si può cambiare batteria e utilizzare a lungo la sigaretta, scegliendo anche quella più adatta alle proprie esigenze. Come scegliere la batteria per sigaretta elettronica migliore La scelta della batteria per sigaretta elettronica varia in base alla propria esperienza, infatti esistono batterie indicate per chi si approccia alla e-cig per la prima volta, poiché consentono all’utilizzatore di acquisire confidenza con lo svapo in maniera immediata. Nella maggior parte dei casi le batterie sono agli ioni di litio e nella scelta bisogna considerare Dimensioni Nella scelta della batteria per e-cig le dimensioni sono fondamentali, e sono contrassegnate da un numero a cinque cifre, in genere posto sulla parte esterna della confezione. Le prime due cifre indicano il diametro, la terza e la quarta la lunghezza. La scelta della dimensione va ovviamente fatta in base al modello di e-cig in cui la batteria dovrà essere inserita. Ad oggi la più diffusa è la batteria 18650 sigaretta elettronica, ma vi sono anche altri formati, come 18350, 20700, 21700 e 26650. Pin Le batterie per sigaretta elettronica variano anche in base al tipo dei pin, cioè dei connettori. Ogni modello di e-cig richiede infatti un tipo specifico di pin e la scelta dipende dal produttore. Voltaggio Su ogni batteria è espresso il valore in Volt che indicato le informazioni sulla differenza di potenziale tra il polo positivo e il polo negativo, ovvero sulla tensione. Nella batteria sigaretta elettronica tipi di voltaggio indicano quindi tensioni differenti. Per esempio, le soluzioni Big Battery o le box mod hanno una tensione pari a 3,7 V o superiore, mentre le batterie 18650 hanno in genere un voltaggio pari a 3,6 V. Il valore di voltaggio da usare è uguale a quello che corrisponde alla batteria a piena carica e supporta la richiesta maggiore di corrente. Wattaggio Il numero dei Watt indica la potenza effettiva che eroga la batteria. Maggiore è il wattaggio e maggiore sarà la potenza con cui la sigaretta elettronica riuscirà a riscaldare la resistenza e vaporizzare il liquido. Resistenza Viene espressa in Ohm e indica la resistenza che la batteria oppone al passaggio della corrente. Da questo valore dipende la rapidità con cui si scarica la batteria, quando cresce la resistenza la corrente fluisce con minore velocità e assicura un minore consumo. L’ampia scelta di batteria per sigaretta elettronica su Amazon consente di trovare quella più adatta alle proprie esigenze. Sono presenti svariati modelli di batteria per sigaretta elettronica Justfog, fra cui anche la recente batteria sigaretta elettronica Justfog q16, estraibile, pratica e comoda. Di dimensioni contenute sono anche la batteria sigaretta elettronica Ego e la batteria sigaretta elettronica Eleaf, maneggevoli e regolabili.

Bambini con pancia gonfia? Potrebbe dipendere dall’alimentazione

Quali sono le cause della pancia gonfia nei bambini? Il cosiddetto “addome globoso”, per definizione è una lieve, temporanea e non preoccupante deformità dell’area addominale che si presenta con una insolita rotondità a forma di globo. Oltre all’alimentazione, possiamo individuare altre cause. Ecco quali. Alimentazione sbagliata: la causa principale della pancia gonfia nei bimbi La causa principale del gonfiore addominale nei bambini è l’accumulo di gas prodotti durante la digestione. La principale tendenza alimentare dei bambini è quella di un quotidiano squilibrio calorico, sia in eccesso sia in difetto. Infatti, i piccoli consumano molti più carboidrati semplici, come ad esempio gli zuccheri, che carboidrati complessi, cioè gli amidi come pasta, pane e riso. Molto spesso, snack, patatine, pizzette e merendine sono cibi troppo presenti nel regime alimentare di un bambino. Si tratta di alimenti ricchi di calorie e grassi “cattivi”, così come di zuccheri e dolcificanti. Queste sostanze fermentano a livello intestinale, promuovendo l’accumulo di gas, con meteorismo e gonfiore addominale. Come merenda, meglio preferire: Frutta fresca tagliata a tocchetti; Yogurt; Ciambella fatta in casa con ingredienti semplici; Qualche biscotto non farcito, accompagnato da un succo di frutta possibilmente non zuccherato. Anche cattivi comportamenti alimentari possono causare gonfiore addominale, eccone alcune: Masticare chewing-gum, che, oltre a contenere molti zuccheri o dolcificanti, crea aria nella pancia. Il chewing gum può essere masticato per ore, ingoiando così aria (aerofagia). Ciò può dare luogo o peggiorare meteorismo e flatulenza. Mangiare troppo rapidamente. Ciò può causare aerofagia e conseguente aumento di gas a livello addominale. Consumare di bibite gassate e zuccherine, come cole, aranciate e altre, con un conseguente aumento del gonfiore addominale. Altre cause del gonfiore addominale nei bambini Oltre alla dieta e a cattive abitudini alimentari, il gonfiore addominale potrebbe essere causato da: CATTIVA DIGESTIONE Spesso è legata al consumo di cibi pesanti, elaborati e fritti. Un pasto consumato al fast food può causare cattiva digestione nei piccoli: parlavamo poco fa del cibo spazzatura e degli alimenti poco indicati, specie in caso di gonfiore addominale. CELIACHIA Il gonfiore alla pancia è un problema spesso presente nei bambini celiaci. Disturbi come la celiachia possono causare colite. Se sospettiamo celiachia sarà opportuno rivolgerci da subito al pediatra del piccolo, per ricevere indicazioni mirate. STRESS Anche nei bambini lo stress è un potenziale fattore psicologico in grado di condizionare la loro salute intestinale. Eventi particolari (la nascita di un fratellino o di una sorellina) o semplici timori, come ad esempio la paura del buio o di andare a scuola, hanno come principale bersaglio proprio l’intestino. Ciò accade perché intestino e cervello sono collegati: nel tratto digerente, infatti, è presente il sistema nervoso enterico che assorbe stress, ansie e paure, fornendo segnali a livello fisico. Somministriamo probiotici ai nostri piccoli Non dimentichiamo l’importanza di somministrare probiotici ai nostri piccoli. Si tratta di batteri vivi e vitali, ad azione benefica, in grado di ripristinare la flora intestinale alterata. Intorno ai tre anni di età, il delicato microbiota intestinale dei bambini raggiunge una conformazione stabile, raggiunge un aspetto stabile e simile a quello dell’adulto anche se suscettibile di aggressioni esterne. Proprio per questa ragione, è molto importante provvedere a preservare l’equilibrio intestinale fin da piccoli, scegliendo prodotti appositamente realizzati per i bambini. Per ripristinare la flora batterica intestinale!! https://amzn.to/3GZrcdC   I probiotici facilitano l’assorbimento delle sostanze nutritive essenziali alla crescita e forniscono un sostegno prezioso nel rigenerare la microflora intestinale, spesso alterata da disturbi frequenti durante l’infanzia, come la diarrea (soprattutto da virus e da antibiotici). Sarà opportuno somministrare prodotti che contengono probiotici in grandi quantità e di specie diverse: infatti, per via di questa varietà, i probiotici agiranno in sinergia e avranno una maggiore probabilità di colonizzare l’intestino, integrare i microrganismi mancanti e contrastare i patogeni. In particolare, è consigliabile somministrare ai piccoli un prodotto specifico per contrastare le alterazioni intestinali infantili. Scegliamo un prodotto che associ ai probiotici l’effetto di altri attivi utili in caso di disbiosi, coma ad esempio il finocchio, dalle proprietà riduttive del gonfiore addominale, e arricchito con vitamine del gruppo B, per un ripristino del benessere intestinale del bambino. In particolare: Gustose e sane , tutte da provare! https://amzn.to/41oMwRY Vitamine B6 e B12: contribuiscono alla normale funzione del sistema immunitario, alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento e al normale metabolismo energetico; Vitamina B3 (niacina): è importante per la salute gastrointestinale, poiché contribuisce al mantenimento di membrane mucose sane.

Perché una farmacia dovrebbe aprire un e-commerce?

Perché una farmacia dovrebbe aprire un e-commerce diventando una vera e propria farmacia online? Sicuramente, ancora molte persone preferiscono recarsi fisicamente in un negozio per fare i propri acquisti, soprattutto quando si tratta di prodotti farmaceutici. Questo perché forse perché preferiscono vedere il viso cordiale e amichevole del proprio farmacista e potergli chiedere un consiglio. In altri casi, soprattutto per quanto riguarda le persone più anziane, spesso meno esperte dell’uso di internet, continuare a recarsi fisicamente in farmacia è qualcosa di strettamente necessario. Allora, perché una farmacia dovrebbe aprire un e-commerce? Non possiamo nascondere che i dati statistici parlano molto chiaro. Forse ti stupirà, forse no, ma negli ultimi anni l’acquisto di prodotti farmaceutici e parafarmaceutici online è cresciuto vertiginosamente ed è destinato a crescere. Ti illustreremo, quindi, come fare per aprire una farmacia online e suoi numerosi vantaggi. Aprire una farmacia online: come? Sempre più farmacie hanno deciso di ampliare i propri clienti e conseguentemente il proprio fatturato, aprendo un e-commerce. Per poter far questo, la farmacia ha necessariamente bisogno di un’autorizzazione che viene rilasciata o dalla Regione o da altri Enti Locali. Questo permetterà di poter utilizzare il Logo di Sicurezza Nazionale in ogni pagina dell’e-commerce così da rassicurare i clienti del fatto che la vendita è autorizzata dal Ministero della Salute. Inoltre, la vendita online potrà riguardare solo farmaci che non richiedono la prescrizione di ricetta medica da parte di un medico. Chiariti questi due punti, è importante per la farmacia rivolgersi alla giusta web agency, specializzata nel settore, per poter curare l’e-commerce rendendolo competitivo e facilmente utilizzabile dai clienti. Mentre, una soluzione più economica per attività di piccole-medie dimensioni, adottata da diverse farmacie, è quella di utilizzare una piattaforma online molto semplice ed intuitiva, Woocommerce. É un plugin gratuito di WordPress che mette a disposizione anche un team di assistenza per coloro che sono alle prime armi.   E-commerce farmacia online: i vantaggi   Perchè una farmacia dovrebbe aprire un e-commerce? Una farmacia online consente non solo di incrementare i volumi di vendita e il numero di clienti ma permette di ottenere altri vantaggi concreti. Quali?   Grazie alla vendita online, i costi di inventario e i costi operativi sono quasi inesistenti. Questo si ripercuote anche sul prezzo dei prodotti che può essere inferiore e più competitivo rispetto ad altre farmacie; Fidelizzazione del cliente: quando un potenziale cliente realizza che può acquistare dalla farmacia online in qualsiasi zona si trovi, in qualsiasi orario e ricevere velocemente e direttamente a casa prodotti acquistati ad un prezzo conveniente, hai conquistato la sua fiducia. Continuerà ad acquistare dall’e-commerce e ne parlerà ad amici e ad altri membri della famiglia, creando altri potenziali nuovi clienti; Grazie a corrette strategie di marketing, potrai raggiungere un bacino di milioni di utenti, a differenza di poche migliaia raggiungibili da che decide di aprire una farmacia comunale senza avere un negozio online. In sostanza, un e-commerce in farmacia funziona eccome!   Aprire parafarmacia online Aprire una parafarmacia online è un altro investimento perfetto di questi tempi, visto l’aumento vertiginoso di acquisti online di integratori alimentari, prodotti per la cura del corpo, benessere e bellezza, cosmetici e molto altro. Per la vendita di dispositivi medici da banco è necessaria l’autorizzazione ministeriale e l’esistenza di un negozio fisico ma in nessun caso è possibile la vendita online di farmaci per cui è richiesta la ricetta medica. Quindi, a differenza di una farmacia, praticamente chiunque potrebbe avere un e-commerce parafarmacia, anche se non tutti riuscirebbero ad ottenere l’autorizzazione del Ministero della Salute.  

Matrimonio Omosessuale: definizione, storia e tipologie

La storia del matrimonio omosessuale riguarda le lotte per i diritti civili, perché il matrimonio venga considerato un diritto della persona. Non in tutti i Paesi sono possibili i matrimoni omosessuali. In Italia, per esempio, la legge disciplina le unioni civili fra persone dello stesso sesso; ma le conseguenza legali e morali sono molto simili a quelle del matrimonio. Matrimonio omosessuale cos’è Per matrimonio omosessuale si intende l’unione civile tra due persone dello stesso sesso. Naturalmente devono entrambe essere adulte e consenziente, esattamente come per le coppie etero. Matrimonio omosessuale cosa significa La possibilità di contrarre un matrimonio omosessuale è una vittoria delle lotte per i diritti civili. Una rivendicazione per  annullare la disparità di trattamento fra coppie etero e coppie omosessuali. Parte dal presupposto che una relazione omosessuale sia semplicemente una delle espressione della sessualità. Matrimonio omosessuale definizione Tecnicamente, almeno in Italia, non è previsto il matrimonio omosessuale ma l’unione civile. La legge Cirinnà del 2016 consente di registrare la unione di fronte a un ufficiale di stato civile; da questo discende una serie di diritti e  doveri reciproci, di carattere patrimoniale e morale. La situazione giuridica che ne deriva è molto simile a quella del matrimonio. Matrimonio omosessuale storia La prima nazione al mondo a permette le unioni civili omosessuali è stata la Danimarca, nel 1989. Il 67enne Eigil Axgil fu il primo uomo al mondo a contrarre un matrimonio omosessuale con il suo compagno Axel. Nel 2001 l’Olanda raggiunse e superò la Danimarca: nei Paesi Bassi venne legalizzato il matrimonio omosessuale vero e proprio. In Italia, l’ufficializzazione dei rapporti omosessuali è avvenuta nel 2016 con la legge Cirinnà, dal nome del senatore proponente Monica Cirinnà; questa regolamenta le unioni civili e disciplina le convivenze tra persone dello stesso sesso. Matrimonio lesbico: matrimonio gay tra donne. La definizione di coppia omosessuale riguarda sia gli uomini che le donne. Per matrimonio lesbico invece si intende il matrimonio gay tra donne. Proprio per una coppia lesbica sembra sia avvenuto il primo “matrimonio” gay della storia, quantomeno in epoca moderna, anche se con uno stratagemma. A Dumbria,  paese della Spagna, nel giugno del 1901 due donne trovarono il modo di ufficializzare la loro storia d’amore. Elisa e Marcela già vivevano insieme. Marcela finse di dover sposare un uomo; in realtà, all’altare si presentò Elisa travestita, e il prete ignaro benedisse la loro unione. Matrimonio trans Il matrimonio trans celebra l’unione di una coppia in cui almeno una delle due persone ha cambiato sesso. Il primo matrimonio trans in Italia è avvenuto ad Aversa, in Campania, tra Michele e Alessia, divenuta donna in seguito alla riattribuzione del sesso. I due erano compagni da 11 anni. Matrimonio queer Il termine queer nasce in Inghilterra negli anni ’50 in senso dispregiativo: indicava persone bizzarre, eccentriche, con una sessualità non inquadrabile in canoni ufficialmente accettati. Col tempo, la comunità Lgbt l’ha fatto proprio come rivendicazione della propria libertà e del rifiuto di dover sottostare a una qualsiasi etichetta. E’ una parola “ombrello”, sotto cui possono rientrare diversi orientamenti sessuali. Il matrimonio queer può quindi indicare l’unione fra donne, uomini o trans. Se stai pensando dove e a chi affidarti per realizzare un wedding party perfetto, puoi rivolgerti ad un wedding planner specializzato in matrimoni omosessuali. Oppure hai già scelto?

Come togliere la muffa dai muri

La muffa sul muro e sulle pareti interne non è solo sgradevole può essere anche pericolosa per la tua salute e per quella della tua famiglia. A seconda della quantità e della posizione, la sua presenza suggerisce anche un problema più grande in casa: l’infiltrazione d’acqua. Scoprire l’origine e la causa della contaminazione è importante per evitare che ricompaia e diventi un problema frequente.   Come sbarazzarsi della muffa È sempre importante controllare l’umidità presente in casa e rimuovere l’eventuale muffa che si è venuta a creare. Potrebbe essere una una contaminazione localizzata o potrebbe trattarsi di un problema di infiltrazione. Nel primo caso si può si può adottare un approccio più semplice, rimuoverla con dei prodotti (a seconda della situazione ciò avviene in modalità più o meno immediata), nel secondo caso sarà necessario risolvere il problema all’origine oltre a rimuovere la fastidiosissima muffa e per questi tipi di interventi è consigliabile affidarsi ad aziende “veramente” specializzate. Se vuoi togliere la muffa dai muri di casa tua, più che ricorrere al fai da te, ti consigliamo di inviare una richiesta su Edilnet: riceverai fino a 4 preventivi dagli specialisti in trattamenti antimuffa della tua zona e potrai decidere con loro la soluzione migliore. Come trattare la muffa? La muffa è il nemico numero uno di case vecchie e nuove. Antiestetica e antisalutare, non va sottovalutata. Limitarsi a rimuoverla potrebbe non risanare le mura completamente, in attesa di una perizia specialistica esistono molti prodotti commerciali efficaci per la rimozione della muffa nera, ma molti di essi contengono sostanze chimiche aggressive che possono essere dannose quanto la muffa stessa. Esistono diversi modi per eliminare la muffa senza ricorrere a sostanze chimiche tossiche. Come eliminare la muffa in modo eco Ecco 5 modi per trattare la muffa nera usando detergenti per la casa ecologici o quanto meno impattanti di quelli chimici. Come trattare la muffa con l’acqua ossigenata Il perossido di idrogeno è una soluzione antifungina, antivirale e antibatterica che si trova nella maggior parte degli armadietti dei medicinali ed è un efficace trattamento contro la muffa. Puoi usarlo in sicurezza su una vasta gamma di superfici come elettrodomestici da cucina e banconi, sanitari e vasche da bagno, pavimenti duri e persino alcune tipologie di pareti. Il rimedio è presto fatto, basta versare una concentrazione del 3% di perossido di idrogeno in un flacone spray. Ti consigliamo di testare prima un’area poco appariscente su una delle superfici colpite per evitare lo scolorimento o altri danni. Una volta trattata la superficie ammuffita occorre lasciarla per 10 minuti bagnata. Quindi, strofina l’area con una forza sufficiente a rimuovere la muffa nera e le relative macchie. Una volta che la superficie è libera dagli spiacevoli residui di muffa, asciuga bene con l’aiuto di un panno. Rimozione della muffa nera usando l’aceto L’aceto bianco è un prodotto leggermente acido ma perfettamente in grado di pulire, deodorare e disinfettare. Può anche uccidere l’82% delle specie di muffe, inclusa la muffa nera, su superfici porose e non. Puoi usarlo in sicurezza sulla maggior parte delle superfici, tranquillo il suo odore sgradevole scompare rapidamente. Usa questo metodo per liberarti della muffa. Versa l’aceto bianco non diluito in un flacone spray. Poiché l’aceto bianco contiene solo circa il 20% di acido acetico, l’aggiunta di acqua lo rende meno efficace. Spruzza l’aceto sulla superficie ammuffita e lascia agire per un’ora. Infine, pulisci l’area con acqua e lascia asciugare la superficie. L’odore dell’aceto dovrebbe scomparire entro poche ore. Sbarazzarsi della muffa con il bicarbonato di sodio Dall’assorbire gli odori nel frigorifero all’alleviare il bruciore di stomaco, il bicarbonato di sodio ha una moltitudine di usi in casa, inclusa la rimozione dell’odiosa muffa. È sicuro per la tua famiglia e pure per gli animali domestici. Il bicarbonato non solo uccide la muffa nera ma assorbe l’umidità che attira la muffa. Aggiungi un quarto di cucchiaio di bicarbonato di sodio a una bottiglia spray d’acqua e agita finché non si è sciolto. Spruzza la miscela sulla zona ammuffita, lasciala agire per un po’ e poi utilizza una spazzola per rimuovere la muffa dalla superficie. Successivamente, sciacqua la superficie con dell’acqua per rimuovere eventuali residui. Infine, spruzza nuovamente l’area e lascia asciugare la superficie senza strofinare. Questo eliminerà la muffa rimasta e aiuterà a prevenire il ritorno della muffa. Per rimuovere la muffa davvero insistente, mescola due parti di bicarbonato di sodio con una parte di aceto bianco e una parte di acqua. Mescola il composto fino a ottenere una pasta densa. Distribuisci la miscela generosamente sulla superficie e lasciala asciugare. Strofina via con energia la muffa e asciuga con acqua. Rimozione della muffa nera con oli essenziali Gli oli essenziali sono famosi per l’aromaterapia ma questi composti naturali possono fare molto di più. L’olio dell’albero del tè è un repellente per insetti, antisettico e deodorante ed è uno dei metodi più sicuri per sbarazzarsi della muffa nera. L’olio dell’albero del tè è un fungicida naturale che pulisce rapidamente la muffa e aiuta a prevenire la ricomparsa delle spore della muffa. Unisci un cucchiaino di olio di melaleuca con una tazza di acqua in un flacone spray e agita energicamente per mescolare l’acqua e l’olio. Spruzzalo bene sulla zona ammuffita, lascialo asciugare per un’ora, quindi tampona con un panno in microfibra, oppure usa un asciugamano asciutto. Assicurati di indossare guanti protettivi, perché ad alcune persone gli oli essenziali irritano la pelle. Come trattare la muffa con i limoni I limoni sono un deodorante naturale dalle proprietà antisettiche. È una sorta di candeggina naturale, in grado di smacchiare e detergere abilmente. I limoni, ovviamente, possono anche rimuovere la muffa nera. L’alta concentrazione di acido nei limoni abbatte la muffa, rendendola facile da rimuovere e lascia una superficie disinfettata. Insieme a quel meraviglioso aroma di agrumi! Ecco come usare i limoni contro la muffa: spremi dai 3 ai 5 limoni (in base all’estensione della muffa ma nel dubbio meglio abbondare) in una tazza e versa la spremuta sulla zona ammuffita. Lascia riposare per cinque minuti e poi … Leggi tutto

Come scegliere un’impresa funebre

La scelta dell’impresa funebre non è mai semplice, visto che si tratta di un’esigenza a cui si ricorre quando si verificano eventi dolorosi. Tuttavia, proprio perché in questi frangenti si più sensibili ed è facile incorrere in brutte sorprese, vediamo cosa fare in caso di lutto e come riconoscere la serietà di un’agenzia funebre. Abbiamo cercato di fare un po’ di chiarezza su questo argomento e grazie all’aiuto e alla professionalità di Onoranze Funebri Colombi, abbiamo redatto questo articolo. Quali sono gli elementi su cui basare la scelta Come individuare l’impresa funebre che fa al caso proprio? La professionalità e le relazioni con il cliente sono una caratteristica imprescindibile che un’agenzia funebre deve avere per fornire alle famiglie un supporto totale, al fine di esonerarle da incombenze come disbrigo pratiche e tutto quello che è necessario organizzare prima del funerale. Il compito dell’agenzia è quello di organizzare ogni fase dell’evento funebre con la massima discrezione e accuratezza, nel rispetto della volontà del defunto e delle richieste dei familiari. L’agenzia seria e professionale rivela fin da subito le sue capacità ed illustra al cliente tutti i passaggi di cui andrà ad occuparsi, compreso anche come comunicare un lutto ad amici, parenti, datori di lavoro e tutti coloro che è necessario informare. Privilegiare come elementi di scelta: prossimità, sensibilità, leggerezza, ma anche disponibilità e reperibilità, fattori altrettanto importanti per un’impresa funebre che risponde ai propri obblighi e doveri in maniera ineccepibile. L’agenzia deve essere reperibile 24 ore su 24, deve essere sempre disponibile e deve disporre di personale sensibile e attento. E’ fondamentale diffidare di imprese che contattano nel momento del bisogno il parente del defunto o che si aggirano presso case di cura, ospedali, camere mortuarie, con fare sospetto, e senza essere stati interpellati dai familiari. Anche quando giungono consigli da personale medico o infermieristico su quali agenzie contattare bisogna essere cauti, perché nella maggior parte dei casi sono coinvolti anche loro negli affari dell’agenzia funebre. Consigli su come scegliere l’agenzia funebre La soluzione migliore per individuare le migliori agenzie funebri è quello di reperire informazioni su internet. Sul web hai a disposizione tutte le imprese vicine alla tua residenza e tramite i loro siti hai la possibilità di conoscere meglio come operano nel settore. Oltre che foto e video, trovi anche informazioni riguardanti offerte e tariffe, e puoi contattarli per chiedere un preventivo dettagliato, sottolineando le tue esigenze. Ecco alcuni consigli per scegliere l’impresa funebre giusta: Valuta esperienze e testimonianze di parenti o amici, e verifica le informazioni online, evitando di scegliere agenzie sconosciute Tieni conto dell’esperienza che ha l’agenzia alle spalle, ovvero da quanti anni è in attività Valuta se l’azienda ha risposto prontamente al tuo contatto e se risponde in tempo brevi alle richieste via mail Fra le potenziali scelte includi solo chi ti ha fornito un preventivo dettagliato Considera fra le scelte chi ti dà la possibilità di optare per un funerale economico Affidati all’azienda che non chiede acconto Metti a confronto i preventivi e scegli l’agenzia funebre che ti riserva un servizio di qualità al miglior prezzo. Seguendo tutti questi consigli ti sarà facile scegliere l’impresa funebre che possiede tutte le qualità per garantirti un buon servizio.  

Business Continuity e Disaster Recovery cosa sono e qual è la loro differenza

Oggi il digitale è diventato la colonna portante dell’operatività delle organizzazioni, che per svolgere al meglio ogni loro attività e raggiungere obiettivi nel minor tempo possibile si legano ad un patrimonio informativo e di know how dematerializzato. Questo vuol dire però affidarsi a supporti che possono essere soggetti a guasti differenti e che sono di rapida obsolescenza. Come risolvere quindi questo problema? Semplicemente pianificando i processi e ricorrendo a soluzioni che prevedano le problematiche future e pongano rimedio ad eventi disastrosi o attacchi che possono distruggere i supporti di raccolta dei dati aziendali. Qui entrano in gioco Business Continuity e il Disaster Recovery, ma sapete cosa indicano questi due termini e qual è la loro differenza? Ecco la risposta. Business Continuity e Disaster Recovery cosa sono Cominciamo col dire cosa indicano questi due termini per avere più chiara la differenza. Col termine Business Continuity si indicano i processi e le procedure che assicurano l’operatività delle funzioni base di un’organizzazione durante e dopo un possibile evento disastroso. Viene stilato un piano di azione per assicurare la resilienza dell’azienda in caso di potenziali minacce a cui potrebbe essere esposta. Viene stilato un business continuity plan per concretizzare la strategia. Ovvero un vero e proprio manuale delle minacce e relative soluzioni che ne prevengano i rischi e preparino ad interventi mirati. Quando invece si parla di Disaster Recovery si parla della parte tecnica del Business Continuity, la cosiddetta parte integrante del Business Continuity Plan, che tratta le precauzioni da prendere e cosa fare per avere in sicurezza i dati dell’azienda e le sue funzioni. Questa è la parte fondamentale per mettere al sicuro il patrimonio digitale dell’azienda, ne specifica le funzioni che vanno messe al sciuro e quali sono le misure da adottare per arrivare all’obiettivo di sicurezza quasi “assoluta”. Ovviamente in entrambi i casi dobbiamo rivolgerci ad aziende specializzate nelle attività di Business Continuity, è indubbio. Differenza Business Continuity e Disaster Recovery La differenza fra Business Continuity e Disaster Recovery è quindi la strategia, nel primo caso si parla di ampia strategia generale che ha come obiettivo quello di far restare in “vita” ogni funzione essenziale dell’azienda. Nel secondo caso, Disaster Recovery, invece l’obiettivo della strategia è quello di salvaguardare le funzioni specifiche dell’azienda ed è legata all’operatività effettiva per garantirne la funzionalità. Quest’ultima è strettamente correlata al piano di Business Continuity. Un piano senza l’altro non potrebbe esistere per salvaguardare l’organizzazione e la sua sicurezza. Se mancasse uno dei due vi sarebbe una enorme falla che ne metterebbe a rischio i suoi dati e la sua funzionalità Questi due piani oggi sono fondamentali per ogni azienda che lavora col digitale perché ne garantiscono la continuità operativa.  

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