Come arrivare a Londra dall’aeroporto di Stansted

Chi ha scelto Londra come meta preferita per le proprie vacanze, deve essere ben informato sui collegamenti da prendere per muoversi in tutta tranquillità. I collegamenti per Londra Stansted sono molteplici e accontentano ogni tipo di turista. Questo aeroporto è molto ben collegato con la città di Londra. In questo articolo vi andremo a elencare i mezzi di trasporto che collegano Stansted a Londra. Un turista che sceglie di spostarsi verso Londra, ha tre modi diversi per farlo: viaggiare con il pullman o autobus, con il treno o con il taxi. Ci sono molte linee di autobus che collegano l’aeroporto con il resto del paese. Inoltre le tariffe sono molto economiche, a portata di ogni tasca. Le varie compagnie di autobus offrono diversi servizi a seconda delle compagnia scelta. Ogni linea ha un suo percorso più o meno lungo e, in base alla destinazione scelta, il biglietto può avere un costo più o meno alto. Uno dei servizi di autobus molto utilizzato è il National Express, che svolge le sue corse sia di giorno che di notte e collega varie città della capitale. Un’altra linea che effettua molte corse dall’aeroporto di Stansted è la Easybus, che offre un servizio molto economico sui biglietti per sola andata, per solo ritorno oppure per entrambe le cose. Chi invece preferisce viaggiare con molta più comodità e tranquillità, può scegliere di spostarsi in treno piuttosto che in autobus. Sappiamo bene che nel mezzo di trasporto che corre sui binari si trovano molti più comfort. Raggiungere  la stazione dall’aeroporto non è cosa impossibile: infatti questa dista solo due minuti se si percorre il tratto di strada a piedi. Una delle linee ferroviarie dirette che porta i passeggeri dall’aeroporto di Stansted è la Stansted Express che collega la stazione con il resto del paese fino ed arriva a un massimo di quattro viaggi l’ora. Data l’alta frequenza di corse, non è necessario aspettare per molto tempo l’arrivo di un treno, né di prenotare in anticipo il biglietto. Un altro servizio per spostarsi dall’aeroporto è quello del taxi. I taxi sono disponibili 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Un servizio molto simile a quello appena citato è anche quello che offre Uber, più adatto per chi viaggia in compagnia, con la famiglia o per chi ha con sé molti bagagli. I prezzi per un singolo viaggio è del 30% in meno rispetto a quello di un taxi. Per chi invece non ha voglia di aspettare l’arrivo di un pullman, di un treno o non vuole cercare un taxi, può semplicemente noleggiare un auto per potersi muovere a seconda delle proprie esigenze e dei propri orari.

Mou Boots: Stivali Comodi con finiture Artigianali

Stivaletti originali, cuciti completamente in maniera artigianale, arrivati in punta di piedi nel 2002, ed emersi alla ribalta nell’ultimo decennio, amati non solo d’inverno, usati dai divi di Hollywood ma anche un must per la vita di tutti i giorni, scarpe comode, dinamiche, ma con colori e design unici e di tendenza. Parliamo dello stivaletto Mou, il boot che ha sbaragliato il mercato degli stivali sia on line che offline. Disponibile in diverse altezze, alla caviglia nel formato sneakers, metà polpaccio, con zeppa interna e stivali lunghi sotto al ginocchio, linea scamosciata con interno in lana morbido e caldo. La scelta è di lavorare materiali naturali e traspiranti, e le pelli sono lavorate con pricipi che guardano all’etica e all’ecosostenibilità. Mou nasce nel 2002 dalla mente di Shelley Tichborne, nel centro pulsante della moda e dello shopping di Londra, Portobello Road, e viene proposto come alternativa non convenzionale alle calzature e agli stivali tradizionali. Amato da subito dagli acquirenti occasionali, successivamente emerso al mondo come un prodotto trendy e originale, dalle linee che non stancano mai. Un evergreen. Casual, Fashion, con finiture cucite a mano, lavorazione con pelle a vista, oppure all’uncinetto, sono i tratti fondamentali dei boots marcati Mou. Negli Stati Uniti sono nell’armadio delle migliori influencer di moda, e molti vip e attori di Hollywood hanno scelto Mou per i loro piedi, come Sarah Jessica Parker o Gwynet Paltrow per affrontare le rigide temperature e le peripezie da mamma-star. Anche in Italia, Belen, e Melissa Satta sono apparse con gli stivali Mou ai loro piedi, si tratta di una linea di boots proprio irrinunciabili. Caldi, comodi e pratici per la vita di tutti i giorni, rifiniti e resi femminili proprio grazie ai tratti inconfondibili che li hanno portati alla ribalta. Tantissimi gli stili prpoposti dal marchio, dalle cuciture in dettaglio, alle rifiniture borchiate, senza far mai mancare il tratto inconfondibile della lavorazione in stile a maglia, e i colori di tendenza e numerosissimi per soddisfare tutti i gusti di mamme e figlie. Al centro sempre il rispetto per l’ambiente. Lavorazioni manuali e tecniche innovative di design, per far emergere i dettagli della pelle utilizzata per la collezione. Alla base, sempre il comfort è un’altro tratto trainante, con suole e finiture che sono praticamente eterne. Molte sono le ricerche di Outlet Mou in Italia, non ce ne sono molti, sia per adulti che per bambini. Ma data la caratteristica evergreen, praticamente l’outlet quando si trova propone praticamente un prodotto sempre up to date. E Tu, hai scelto il tuo Mou?

Auto Euro 6: Il punto sulla situazione

Le normative europee per quel che riguarda l’inquinamento delle automobili sono sempre più restrittive e si prospettano tempi difficili non solo per chi guida già, ma soprattutto per chi deve scegliere una nuova vettura. Sicuramente gli interventi sono iniziati con lo scandalo del dieselgate che ha di fatto accellerato l’introduzione di una serie di paletti molto più stringenti. Proviamo a fare chiarezza sull’argomento grazie all’aiuto di esperti del settore: Matteo e Mauro Grignani – Concessionari a Vigevano e Pavia. Differenze tra Euro 6 ed Euro 5 Districarsi tra i codici può essere insidioso quindi cercheremo di far capire in modo semplice di cosa stiamo parlando. La dicitura Euro 6 si riferisce alle vetture di nuova omologazione ed è entrata in essere a partire da Settembre del 2014. La differenza sostanziale rispetto ad Euro 5 riguarda i livelli degli ossidi di azoto (NOx) che vengono abbassati ulteriormente, mentre i valori di monossido di carbonio (CO) e particolato (PM) restano identici. Fin qui è tutto abbastanza nella norma diciamo, tuttavia le auto Euro 6 sono soggette ad una ulteriore categorizzazione: Euro 6, Euro 6b, Euro 6c. Queste classi rispondono a standard di omologazione diversificati e sono più o meno bersaglio dei provvedimenti restrittivi delle città: nella capitale lombarda accade che i veicoli diesel Euro 6 b e c non potranno accedere all’interno dell’Area B da ottobre del 2025. Codici e sigle: Euro 6.2 – Euro 6.3 L’Euro 6c è uno standard obbligatorio per le vetture in omologazione da settembre del 2017 e dallo stesso mese del 2018 e si focalizza sull’alimentazione a benzina a iniezione diretta. L’asticella del particolato viene abbassata passando ad un livello che passa a 600 miliardi di particelle per chilometro anzichè i 6000 miliardi precedenti. Purtroppo in questo panorama intricato quanto una foresta amazzonica oltre alla nomenclatura standard, giusto per complicare ulteriormente la faccenda, le case automobilistiche utilizzano altre sigle. L’Euro 6d-temp diventa Euro 6.2 oppure si fa riferimento all’Euro 6d come Euro 6.3. Andando quindi più nello specifico, le classi appena citate sono valide per le auto immatricolate a partire da settembre del 2019 che sono sottoposte a procedure particolari di misurazione. L’Euro 6.2 è soggetto a test su strada tramite Rde (sigla che sta per Real Driving Emission) per quanto concerce gli ossidi di azoto e il particolato. Tutte le vetture afferenti non solo ad Euro 6.2, ma anche ad Euro 6.3 devono inoltre superare i test WLTP: Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedures. Queste procedure hanno visto l’introduzione di parametri più stringenti anche per i motori benzina. Le conseguenze sul mercato dell’auto Chiaramente la pioggia di normative contro l’inquinamento non rende il mercato dell’auto esente da contraccolpi, anzi tutt’altro. Ogni legge impone alle case produttrici degli aggiustamenti tecnici sui propulsori: pensiamo ad esempio all’obbligatorietà del filtro antiparticolato, un tempo esclusivamente relegato a fare la sua comparsa sui Diesel, anche sui motori a benzina. Lo scenario altamente complesso, per chi non è addetto ai lavori, impatta a cascata sul consumatore finale che si trova di fronte ad una scelta sempre più limitata. Le auto di una stessa categoria presentano ormai poche differenze a livello di varietà di propulsori: questo avviene proprio perchè i produttori devono rispettare per filo e per segno i dettami delle normative. Una standardizzazione di cui stanno già facendo le spese le piccole utilitarie alimentate a diesel. Il consiglio che si può dare a chi si appresta a cambiare auto è quello di puntare verso le tecnologie del futuro, ovvero le motorizzazioni ibride.

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