Siamo ciò che mangiamo. Ogni cibo che entra a contatto con il nostro organismo ci fornisce energia e nutrimento che sono importantissimi per far funzionare quella macchina perfetta che è il nostro corpo.
La qualità del cibo che mangiamo è un aspetto fondamentale da considerare sempre, sia mentre si acquistano cibi confezionati che freschi, sia quanto si mangia a casa che fuori.
In tema di alimentazione, la sicurezza dell’alimento deve essere sempre al primo posto. Ma come fare a capire se ciò che stiamo mangiando sia salubre oppure no? Attraverso il metodo dell’HACCP.
Cos’è l’HACCP
Avrai sicuramente sentito parlare delle norme HACCP, che tutti coloro che lavorano nella filiera produttiva alimentare sono costretti ad osservare per garantire la massima sicurezza dell’alimento ed evitare la contaminazione con sostanze potenzialmente nocive.
Di cosa si tratta in realtà? Che significa etichetta HACCP?
L’HACCP è un insieme di procedure, esami e analisi che si effettuano su un determinato cibo e processo produttivo per stabilire il livello di salubrità.
Il metodo HACCP coinvolge tutte le fasi di lavorazione del prodotto, dalla raccolta al confezionamento.
Il sistema venne ideato in America negli anni ‘60 e a partire dalla fine del Novecento si diffuse in tutta Europa.
Tra le categorie di operatori che sono tenuti ad osservare il protocollo HACPP rientrano:
- tutte le figure della ristorazione;
- chiunque lavori con la somministrazione di pasti al pubblico (es. mense, case di riposo, ospedali ecc);
- bar e pasticcerie;
- gastronomia e salumeria;
- macelleria, pescherie, panifici.
Gli operatori che sono attivi nel settore alimentare devono essere opportunamente formati prima di essere abilitati alla manipolazione dei cibi. Per questa ragione è opportuno frequentare un corso HACCP serio e professionale.
Ottenere l’etichetta HACCP
Per ottenere la certificazione HACCP, un alimento viene sottoposto ad un attento processo di controllo e esaminazione che si articola in 7 fasi.
Ogni fase mira a rilevare differenze o aspetti non conformi a quanto stabilito, seguendo le linee guide che decretano i livelli di accettabilità e inaccettabilità.
In tutto il processo è fondamentale che i punti critici siano osservati tempestivamente, onde evitare che un alimento non conforme possa contaminare l’intero lotto.
Rientrano nel processo anche norme igieniche, di vestiario e di manipolazione che interessano gli addetti ai lavori.
Prima dell’introduzione di questo metodo, si era soliti controllare la salubrità dell’alimento a prodotto finito, dopo quindi essere stato sottoposto a tutti i processi di cottura che inevitabilmente alterano i risultati.
Inoltre l’esame era svolto a campione, di conseguenza non tutti gli alimenti erano testati e i risultati
Capitava spesso perciò che aver quindi essere venuto a contatto potenzialmente con altri cibi.
Dal punto di vista del consumatore, il migliore strumento che ha disposizione per valutare la qualità e salubrità di ciò che mangia è la capacità di saper leggere le etichette apposte sulle confezioni.
Con un po’ di tempo si sviluppa una certa dimestichezza e velocità che consente di capire e prendere consapevolezza della storia dell’alimento, da dove proviene, come è stato raccolto, di cosa è composto.