Quanti di noi soffrono di reflusso gastrico, attribuiscono spesso il problema allo stress o individuano un’origine psicosomatica. Tuttavia, sono individuabili anche altre cause. Si tratta di un disturbo piuttosto sgradevole, ma trattabile con alcuni consigli pratici. Scopriamo le principali cause del reflusso gastrico e vediamo come ridurre questo disagio.
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Reflusso gastrico, di cosa parliamo?
Il reflusso gastrico sottopone la mucosa dell’esofago all’azione lesiva dell’acido e degli enzimi gastrici. Perché può avvenire questa condizione?
I succhi gastrici refluiscono dallo stomaco all’esofago ed entrano in contatto con la parete esofagea, provocando bruciore retrosternale e sensazione di liquido amaro o acido in bocca. Gli acidi gastrici risalgono fisiologicamente dallo stomaco all’esofago durante la giornata, è un meccanismo naturale, soprattutto dopo i pasti, e ciò non deve spaventare. Tuttavia, se tale condizione avviene troppo frequentemente, si è in presenza di una vera e propria malattia da reflusso gastroesofageo.
Questa condizione affligge parecchie persone che ne soffrono. Infatti, è difficile dover rinunciare o limitare l’assunzione di alcuni cibi, soprattutto se si esce a pranzo o a cena in compagnia: non è semplice nemmeno dover fronteggiare il bruciore di stomaco, la sensazione di liquido acido o amaro in bocca o la tosse secca e fastidiosa. Anche il sonno notturno potrebbe essere compromesso da questo spiacevole disturbo, specie se la tosse compare poco dopo essersi coricati.
Dritte veloci per trattare il reflusso gastrico
In linea generale, per contrastare e cercare di prevenire il reflusso gastrico, ecco alcuni tips semplici e alla portata di tutti:
- Evitare di coricarsi dopo mangiato, attendere almeno due- tre ore.
- Non fare pasti troppo abbondanti, ma dilazionarli nell’arco della giornata;
- Ridurre il consumo di alimenti grassi, fritti e molto elaborati;
- Prestare attenzione al consumo di alcuni cibi (cioccolata, cacao,menta, caffè, tè, agrumi, pomodori, bevande gassate, cibi molto speziati);
- Prediligere alimenti digeribili: carne e pesce magri, mele, pere, banane, verdure quali carote, fagiolini, spinaci, patate, finocchi, zucchine.
- Niente alcool e fumo;
- Mantenere un peso regolare;
- Non indossare vestiti stretti che comprimano stomaco e torace, acuendo il reflusso.
Quali sono le cause del reflusso gastrico?
Possiamo riconoscere due processi meccanici:
Allentamento della valvola tra esofago e stomaco, il cardias. In condizioni normali, il cardias impedisce che il contenuto gastrico si riversi eccessivamente nell’esofago. Tuttavia, talvolta il cardias perde la propria funzione contenitiva. Quando si verifica questa condizione, l’acido gastrico risale in maniera eccessiva all’interno dell’esofago, determinando i sintomi propri del reflusso.
Rallentamento del passaggio degli alimenti dallo stomaco all’intestino (ossia rallentamento dello svuotamento gastrico). tale condizione può essere dovuta a pasti troppo abbondanti, al consumo di alimenti irritativi o acidificanti; anche coricarsi subito dopo i pasti o consumare i pasti in tutta fretta possono promuovere questa condizione.
Vi sono poi ulteriori condizioni predisponenti:
- Gravidanza. I cambiamenti e le fluttuazioni ormonali, così come e la pressione sullo stomaco determinata dall’aumento del feto e dall’accrescimento dell’utero possono causare bruciore e reflusso, specie nel terzo trimestre.
- Eccessivo aumento ponderale, (problemi di sovrappeso, obesità). La pressione sulle pareti gastriche può “sfiancare” i muscoli all’estremità inferiore dell’esofago.
- Preoccupazione, stress e tensione. Possono contribuire a peggiorare il problema: spesso il reflusso gastrico ha cause
- Abitudine ad alcol e fumo: la nicotina stimola la produzione di acidi e rallenta lo svuotamento dello stomaco, mentre l’alcol può irritare la mucosa dell’esofago, favorendo l’insorgenza del
- Pratica sportiva troppo intensa. Alcuni esercizi e discipline potrebbero favorire un aumento della pressione intraddominale, con conseguente intensificarsi del
I sintomi tipici della malattia da reflusso gastrico sono bruciore retrosternale, che si diffonde fra le scapole o fino al collo fino alle orecchie; sensazione di liquido amaro o acido in bocca, bruciore alla gola, tosse secca e persistente. I sintomi del reflusso si possono presentare continuativamente nell’arco della giornata o in modo saltuario.
Come possiamo attenuare il reflusso gastrico?
Il medico saprà fornirci indicazioni mirate. Inoltre, possiamo seguire alcuni suggerimenti di benessere:
ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA E COMPLETA
Cerchiamo di conservare o raggiungere un peso corporeo adeguato, praticando attività fisica e seguendo utili consigli sportivi. Limitiamo alimenti grassi, pesanti, fritti o che possano stimolare il reflusso gastrico (come cacao, cioccolata, menta, tè, caffè, alcolici, pomodoro, agrumi, purtroppo la lista è lunga, non è facile rinunciare a questi alimenti, se ne siamo golosi).
COMPORTAMENTO ALIMENTARE CORRETTO
Sarebbe meglio non a la pennichella post prandiale o coricarsi subito dopo cena: attendiamo almeno tre ore. Infatti, la posizione sdraiata favorisce la risalita, il “galleggiamento” e la permanenza degli acidi gastrici nell’esofago.
Non è consigliabile restare a stomaco vuoto troppo a lungo. Sarebbe utile, invece, suddividere i pasti in cinque: i tre primari (colazione, pranzo, cena leggera) e due spuntini a metà mattina e metà pomeriggio. Ricordiamo che questo comportamento alimentare e i suggerimenti di cui sopra possono essere utili non solo come trattamento del reflusso gastrico, ma anche come buone pratiche quotidiane in condizioni di salute.